Brendan Purcell lo ammette, candidamente, al Telegraph al termine dei Mondiali. “Lo dobbiamo certamente dire, il rendimento è stato sotto le aspettative e sotto esame non ci finiscono solo gli atleti ma anche tutti i tecnici”. Le sue responsabilità sono molto limitate in quanto è Direttore dell’High Performance soltanto dallo scorso 31 maggio dopo la lunghissima gestione Tanner.
“L’obiettivo per le Olimpiadi di Tokyo è eguagliare il numero di medaglie vinte a Rio”. Obiettivo al momento fuori portata, per non dire irrealistico dopo i 2 bronzi strappati con unghie e denti a Plovdiv nel 4 senza e nell’otto. E per rinfrescar la memoria di tutti, ricordiamo che 4 di quei 6 metalli brasiliani, olimpici (5) e paralimpici (1), recavano color oro…
Purcell parla di notti insonni alla ricerca della soluzione dei problemi. Il ricambio della squadra, dopo diversi ritiri eccellenti, procede molto più lentamente del previsto. Cinque medaglie olimpiche, al quale occorre aggiunger anche la ricerca della riconferma del 4 con Para-Rowing. In Bulgaria, in questa specialità, la Gran Bretagna ha dimostrato di esser ancora una volta leader. Sei podi tra Olimpiadi e Paralimpiadi a Tokyo? “Dobbiamo chiederci, essendo molto onesti con noi stessi, se disponiamo di un potenziale di atleti in grado di raggiungere quest’obiettivo”.
Purcell se lo deve chiedere in fretta perché da un lato il sogno è tornare presto a vincere ma dall’altro esiste pure un incubo si chiama Liz Nicholl. La lady di ferro dello sport britannico, la guida di UK Sport.
“Non siamo un ente di beneficenza. Investiamo sul futuro e dove si vince. Finanziamo lo sport con soldi pubblici, quindi abbiamo una responsabilità” . Il rischio di un taglio ai finanziamenti per British Rowing, dopo il fallimentare Mondiale di Plovdiv, è molto concreto.