
La finale alle Paralimpiadi di Tokyo nel 4 con? L’ultima sua esperienza remiera. Cristina “Kikki” Scazzosi, uno degli assi della Nazionale di ParaRowing, parla a “La Stampa” del presente e del futuro.
Dalla mancata partecipazione alle Paralimpiadi di Rio al quinto posto ottenuto a fine agosto. «Ma quell’esperienza non me la sono goduta come avrei voluto – ammette -. Quasi rimpiango di non essere rimasta a casa. Non condivido il modo in cui viene gestita la nazionale, a partire dal sistema con cui si formano gli equipaggi. A Rio 2016 ero stata tagliata fuori senza una valida motivazione e in questi ultimi tempi altri atleti non hanno avuto la chance che meritavano per cercare di entrare in squadra. Ci sono stati litigi interni ed è mancata l’armonia. Addirittura sono stata rimproverata per avere partecipato alla parata iniziale, assurdo».
Uno sfogo estremamente duro nei confronti dell’area federale al quale a oggi, sull’house organ della Federazione Italiana Canottaggio, ancora nessun dirigente o allenatore ha voluto dare seguito o risposta. La vogatrice della Canottieri Lago d’Orta era stata convocata per partecipare al raduno paralimpico di Piediluco dal 10 al 16 gennaio ma, nell’intervista a La Stampa, spiega di aver rinunciato perché «ho altri programmi di vita – racconta -. Sogno di diventare mamma e come seconda opzione mi piacerebbe iniziare una nuova avventura nel triathlon».