Domenica mattina il nostro DT Giuseppe La Mura si rivolgerà a una platea di tecnici societari ridotta praticamente della metà rispetto a quella di un anno fa. Non si tratta di un boicottaggio, lo precisiamo da subito, ma, molto probabilmente, degli effetti della scelta di spostare la sede della dell’annuale Conferenza Nazionale Allenatori da Terni a Formia. Scelta che il Consiglio Federale ha preso in via esclusiva senza ritenere opportuno nemmeno consultare l’Associazione Nazionale Allenatori Canottaggio.
Da 290 a 150 allenatori: un calo di partecipazione davvero notevole ed è la sonora risposta inviata dalla base a un gruppo dirigente, quello dell’attuale della FIC, che non tiene minimamente conto delle difficoltà logistiche (per non parlare di quelle economiche…) della maggioranza dei tecnici italiani, spostando di circa 150 km più a Sud il luogo tradizionalmente scelto per un importante occasione di crescita collettiva e di formazione. A proposito di quest’ultima, ormai diventata una questione di “spizzico” considerato che ora per aggiornarsi basta una conferenza nazionale a quadriennio, ancor più stimolante avrebbe dovuto esser la proposta della FIC per garantire la maggior partecipazione possibile.
Formia, invece, alla faccia del coinvolgimento tanto decantato da Giuseppe Abbagnale e Davide Tizzano… Con la scelta del Centro di Preparazione Olimpica, diretto dal nostro vicepresidente, la FIC perde praticamente un tecnico a chilometro!
Cosa dire???
La lega Lombarda ha fatto meno danni di loro!!!
Non è riuscita a dividere l’italia ,ma questa Federazione c’è riuscita!!!!
Con quali risultati??
Basta leggere le barche qualificate per Rio!!!
Giovanni Frattini.
580 KM OPPURE 750 KM non cambia molto, il problema che diversi allenatori non hanno fatto nessuna conferenza nel quadriennio dato l’impegno di una trasferta non solo economica ma che spesso non combacia con gli impegni di lavoro al di fuori del canottaggio. Ricordo agli addetti ai lavori che diversi allenatori non sono professionisti ma si impegnano con passione, con queste premesse auspico che la federazione a breve faccia una conferenza per i crediti nelle diverse aree geografiche nazionali, non per dividere l’Italia ma per praticità.
Luigi Mattea
Non è la distanza : 750 o 580 non fanno la differenza!!
E’ l’entusiasmo che non c’è più!!!
L’entusiasmo è una fiamma che se non viene alimentata si esaurisce!!
Giovanni Frattini
Non resisto, ogni tanto un pensierino da condividere, leggendo i post di Marco, mi scappa.
Formia? Canottaggio a Formia:
Indubbiamente un merito di questa gestione federale è stato quello di far conoscere meglio al mondo remiero italiano il Centro di Alta specializzazione di Formia; bisognerebbe però chiedersi se a Formia è stato fatto conoscere il canottaggio visto che gare e società remiere li non è che siano proprio di casa; ma parrebbe ugualmente di si, tra progetto talenti (45 atleti, provenienza indefinita), Consiglio federale, Centro di Alta specializzazione Sport da Spiaggia e conferenza allenatori, a Formia il canottaggio è sicuramente ormai a proprio agio.
Sinceramente però io mi ero fermato ai centri federali periferici (esistono? Genova Pra? funziona?) ma siamo invece direttamente saltati a pie pari al centro Internazionale di ALTA specializzazione sport da spiaggia. Che dire, … un sorriso, … così a denti stretti…lo si può fare senza voler offendere alcuno?
Speriamo almeno che non gravi tanto sulle casse federali ne su quelle del CONI, un attività autodenominata “da spiaggia”.
Indubbiamente c’è da dire un fatto, che il Vice presidente D.T. si è ben dato da fare.
… mi sono reso conto che forse non tutti sanno a cosa mi riferisco, nel commento precedente quando parlo di sport da spiaggia.
Per chi non lo avesse letto, segnalo pagina 4 e 5 del documento che troverete qui:
Fai clic per accedere a Comunicato%20CF%20-%20Roma,%2028%20Novembre%202015.pdf