Elia Luini: “Ho scelto di non esser preso in giro”

Elia Luini
Elia Luini

Un argento alle Olimpiadi di Sidney 2000 e quattro titoli mondiali tra i Pesi Leggeri. Allori conquistati tutti nel doppio Pesi Leggeri, tranne il primo successo iridato, nel 1998 appena diciannovenne, nel 4 di coppia leggero. Poi le medaglie ai Campionati del Mondo: sempre sul podio tra il 2005 (4 senza PL) e il 2013 (2 senza PL), a eccezione del 2007. Un oro (2011) e un argento (2009) agli Europei, sempre nel doppio PL: in estrema sintesi, la carriera internazionale di Elia Luini, 37enne vogatore varesino in forza al CC Aniene. L’uomo di ghiaccio saluta, con amarezza, la Nazionale. E’ un addio che non è riconducibile soltanto all’impegno nella Civica Amministrazione. E’ una scelta sofferta, ma frutto di riflessione e ponderazione. 
Grande, infatti, era la voglia di disputare la sua quinta Olimpiade. Grande almeno quanto la fiducia riposta nella gestione Abbagnale-La Mura, già prima dell’elezione del campione di Castellammare di Stabia. La scelta di appendere i remi al chiodo ha delle ragioni ben precise.

“Quello che va a concludersi può esser catalogato come un quadriennio molto particolare. Ho iniziato con grande fiducia nei confronti di questa gestione, avevo un’ottima considerazione relativamente a questa nuova area tecnica ritenendo che gli attuali allenatori, assieme al dottor La Mura, potessero costituire un valore aggiunto per noi Atleti”.

Pettinari e Luini
Pettinari e Luini

Secondo te perché ciò non è così?
“Perché La Mura non è quasi mai presente in occasione dei raduni e perché ha affidato la squadra a semplici esecutori dei suoi programmi, non a figure tecniche capaci di personalizzare gli allenamenti a seconda delle reali esigenze. Allenatori ritornati in auge a distanza di anni che però non si sono resi conti che il Canottaggio si è evoluto in loro assenza. Guarda, a differenza di nazioni che sono all’avanguardia sotto il profilo dei sistemi di allenamento e delle tecnologie, è come se noi girassimo ancora con Windows 95…”.

I risultati generali di questa Nazionale sono così insoddisfacenti? Nel 2015, comunque, è arrivato un titolo mondiale atteso da 20 anni. 

canottaggiomania_Luini_Sidney“E’ vero ma la rondine spesso e volentieri non fa primavera. Poi io mi riferisco soprattutto al mio settore, quello Pesi Leggeri, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Zero medaglie ad Aiguebelette, zero medaglie ai Mondiali nell’intero quadriennio in barca olimpica. E’ poi difficile che a volte non si facciano due pesi e due misure, o che anche involontariamente non esistano favoritismi, in una realtà dove i tecnici responsabili dei gruppi sportivi militari hanno anche ruolo di coordinamento o comunque importante collaborazione nei settori olimpici. E poi, lasciami dire, pensavo avessero anche maggiore personalità e non che si limitassero a eseguire il compitino dettato dal DT, per il quale ci tengo a precisare nutro sempre grande stima” .

Quando parli di disparità di trattamento a cosa ti riferisci?
” Ad esempio a Vincenzo Abbagnale: dopo aver saltato tre volte i controlli anti-doping, il figlio del Presidente, in attesa di giudizio, è ancora in Nazionale e partecipa regolarmente ai raduni federali”.


Squadra troppo ringiovanita senza tenere in considerazione l’esperienza dei veterani?
“Per carità, ci potrebbe anche stare. Abbiamo giovani di grande talento ma senza l’apporto dei ‘vecchi’ dove stanno andando? Io avevo, da giovane, i miei punti di riferimento: il Paradiso di turno, gli stessi fratelli Abbagnale… Campioni magari datati che però ti aiutavano a trovare la via giusta e crescere. Adesso la presenza dei veterani viene considerata un disturbo… Qui c’è attenzione per chi sta zitto, chi non apre bocca e fa tutto”.

Perché l’anno scorso accettasti di salire sull’otto Pesi Leggeri?
“Per rimanere nel giro e puntare alle Olimpiadi di Rio nell’anno successivo. In realtà, dopo Aiguebelette, non sono stato chiamato al primo raduno e mi hanno spiegato la ragione. Ho così iniziato a lavorare a casa ma, piano piano, ho capito che per me ormai non c’era più spazio. Mi sono fatto i miei conti e ho capito che guardando indietro posso dire di non esser insoddisfatto”.

Ti manca solo l’oro olimpico.
“Già, ma ritengo sia impossibile anche solo provare ad andare a Rio. Comunque, in Federazione, mi troverebbero da ridire sul peso, sul mio modo di vogare… Ho quindi preferito scegliere di non essere preso in giro”.

E per il tuo futuro?
“Sto lavorando insieme a mio papà, vorrei affiancarlo nell’attività con la sua azienda di grafica. Sto imparando il mestiere. Da tre settimane, poi, mi sono avvicinato alle idee e ai valori di una Lista Civica per le amministrative di Varese. Infine, dico che ho sempre vissuto di sport: vorrei continuare a farlo anche se non sarà la mia fonte primaria di guadagno”.

4 pensieri riguardo “Elia Luini: “Ho scelto di non esser preso in giro””

  1. Era l’ora che qualcuno rivelasse al mondo remiero come stanno le cose. E puo’ farlo solo chi non ha più niente a che fare con il canottaggio perché, purtroppo c’è la paura di ritorsioni. Spero che il Presidente Abbagnale tenga conto di queste dichiarazioni e faccia qualcosa, anche se in ritardo, per un miglioramento DEL SISTEMA SPECIALMENTE IN VISTA DELLE OLIMPIADI. Gli atleti sono persone e quindi meritano rispetto e comprensione, c’è qualcuno che li ascolta veramente? I tecnici? ma figuriamoci, vanno avanti come kamikaze per ottenere la loro gloria ede il loro prestigio.Ma non capiscono che le persone danno il meglio se riescono a lavorare in sintonia, in un clima di tranquillità e SORRISI. Per questo punto ancora il dito su equipaggi che si allenano a casa o in vacanza, facile arrivare alle gare importanti con la mente sana che pensa solo alla prestazione. Invece ci sono i favoriti da sempre che sono quelli che rispondono “signor sì” o tacciono e obbediscono, poi magari dietro sparlano. In uno sport come il canottaggio, dove non ci sono i guadagni del calcio, queste cose non dovrebbero esistere.Tecnici SIATE PIUì UMANI E CORDIALI, CON TUTTI, perché gli atleti per voi dovrebbero essere considerati tutti allo stesso modo.C’è chi ottiene e chi no.

  2. Elia Grazie per quello che sei, Grazie per tutte le emozioni che ci hai dato, Grazie per il punto di riferimento che rappresenti per tutti gli atleti e non solo nel canottaggio; condivido tutto quello che hai scritto, soprattutto le tue considerazioni sul metodo gestionale degli atleti, favoritismi inclusi….ciao campione!

  3. Sono d’accordo con elia . Il gruppo pesi leggeri è qualcosa di osceno nella gestione ed è normale non vincere se non provano a girare campioni come te o altri , tutti con tutti è risaputo che non sono tutti allo stesso livello ma alla luce dei fatti come sempre in italia lavorano per pararsi e non per trovare le barche piu veloci. Da appassionato ex atleta ed ora collaboratore in società guardando i risultati del doppio sembra chiaro che sia solido allo stesso tempo il resto è da rivedere decisamente visto la presenza di due barche divise da cosi poco e pensare che le altre nazioni si mettono in discussione anche se arrivano in medaglia .
    Non vedo perchè ti abbiano chiuso le porte in faccia . Grazie di tutto Elia

  4. Lo sfogo di Elia non è che soltanto una cantilena (estremamente vera) che ripercuote questa gestione sorella gemella di quella di due quadrienni passati dove elementi chiave si ripetono come se non ci fosse un domani.
    Ci potremmo scrivere un libro sulla gestione sempre poca chiara che vizia il nostro sport sopratutto quando ai piani alti ci sono le stesse persone a cui è stato dato il dono, da poveri e forse troppo genuine persone , di ripetersi in questo quadriennio sperando da come si dice che dagli errori si impara..ma evidentemente non è e non sarà così.
    Mi posso riallacciare al discorso di Elia dove annoveriamo allenatori e metodi di allenamento che forse andavano bene ai tempi della Germania dell’Est con la presunzione di Allenatori che hanno la presunzione di avere nozioni qualificate di pesistica, Capi settore che si credono Psicologi e onnipotenti, Direttori Tecnici che pensano ancora che qualche Nazione possa spiare un qualsiasi nostro allenamento datato…tutto questo per dire che se veramente vogliamo essere sul tetto del modo servono figure qualificate,aggiornate come Medici,Fisiologi ,Pesisti ecc..altrimenti tanto vale non sprecare soldi in 300 gg di raduno all’anno per poi arrivare a sperare sempre nella buona sorte o a dare la colpa di un campo gara irregolare (quando almeno fanno presto a dimenticare anche fortune sul campo “Londra docet”)..
    In tutto questo chi ci rimette come al solito sono quei devoti atleti tenuti ai comandi di una nave senza timone ma con la grossa speranza di un alloro Olimpico che possa dare una risposta a una vita spesa dietro a un remo..
    Atleti chiusi in un silenzio che di Democratico non ha assolutamente niente dove chi prova a parlare avrà sicuramente un destino non felice in questo chi è agli addetti ai lavori lo sa bene..basti pensare alla percentuale di atleti in Nazionale che quasi tutti sono di un corpo militare ma con più un enorme conflitto di interessi dove allenatore societario risulta capo settore in nazionale e datore di lavoro nella vita ..non ci vuole molto a tirare le conclusioni.
    Ci sono stati campioni olimpici come Elia che fino a che al sistema facevano comodo erano ascoltati e portati sul palmo di una mano ma che hanno fatto presto anche ad essere etichettati come polemici e ormai anziani atleti macché addirittura a qualcuno non è stato nemmeno dato modo di difendersi sul campo ad armi pari con gli avversari.
    Bè se poi vogliamo parlare di ipocrisia sulla scuola del nostro Presidente dove sicuramente adesso si sentirà un po’ di fiato sul collo dopo le ultime vicende ,anticipando sempre le future questioni legali del figlio con indissolubili comunicati stampa a far vedere la buona fede di arbitraggio Padre/Figlio Presidente/Atleta..che può forse mettere fumo negli occhi ai non addetti ai lavori ma sappiamo che non è proprio così..
    Questa Federazione vuole degli “yes men” accontentando sempre i loro non trasparenti comodi ed è giusto che tutti sappiano specialmente a quei ragazzi che vorranno spendere la loro preziosa crescita in questo sistema dove di autentico,riconoscente e chiaro non ha niente.Le critiche servono per cambiare in positivo e spero che il prossimo anno qualcuno abbia alzato le orecchie.
    Un grazie a tutti quegli Atleti che hanno portato questo sport su tetto del mondo e che sappiano che non tutti li dimenticheranno…!

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