Ci sono novità importanti nel panorama del Canottaggio femminile. Nomi nuovi, in chiave assoluta, rispetto al quadriennio scorso. Giovani reduci dalle ottime esperienze Junior, o buone a livello Under 23, e questo non può che esser di buon auspicio se ci riferiamo alle prossime Olimpiadi. Le prime con la parità di genere e l’introduzione del 4 senza femminile. Un lungo percorso, un quadriennio che dovrà esser caratterizzato dall’impegno delle ragazze ma anche dalla pazienza degli addetti ai lavori che, giocoforza, non potranno pretendere subito risultati e piena competitività a livello internazionale.
Intanto continua a lavorare molto bene la Canottieri Lario, società di riferimento del caposettore femminile Stefano Fraquelli. Le giovani Caterina di Fonzo e Aisha Rocek, campionesse mondiali Junior, danno filo da torcere alla compagna Giorgia Pelacchi e a Ludovica Serafini (CC Aniene). Due secondi e quattro decimi tra i due equipaggi. Poi, molto più staccate, Broggini-Calabrese (Gavirate) e Braglia-Faravelli (Moltrasio-Esperia). Lo scontro tra queste otto ragazze si ripete nel 4 senza, altra prova selettiva voluta dalla direzione tecnica. I primi 2 senza compongono anche il 4 senza nettamente più veloce delle avversarie: addirittura 13 secondi!
Bellissima sfida tra Kiri Tontodonati (CUS Torino) e Stefania Gobbi (Padova), compagne d’equipaggio nell’argentata spedizione iridata universitaria a Poznan. Kiri-gold per 45 centesimi. Poi ci sono Elisa Mondelli (Moltrasio) e Cecilia Bellati (Padova) ma… attenzione al doppio! Kiri e Stefania fanno il vuoto, Alice Rossi (Flora) e Silvia Terrazzi (Arno) sorprendono Mondelli-Bellati.
Parto dalla quarta in riferimento alle vogatrici PL. Si, Elisa Arcara (Can. Lecco) sfiora il podio per soli 7 centesimi ma parto da lei perché è in assoluto in nome più nuovo. L’unica non facente parte dell’Italia Team, tutto sul podio con la vittoria della solita Valentina Rodini (Fiamme Gialle) su Allegra Francalacci (Pontedera) e Clara Guerra (Pro Monopoli) . Il ritiro di Rodini-Cesarini (presumo per indisposizione di Federica) favorisce le coppia Francalacci-Schettino e Maule-Guerra: le prime prevalgono sulle seconde per soltanto un secondo e due decimi.
Salve vorrei fare alcune annotazioni in margine all’articolo; intanto la vogatrice Elisa Arcara sarà anche un nome nuovo ma anagraficamente è la più grande delle 16 finaliste nella sua specialità. Nei suoi 10 anni di canottaggio ha partecipato a ben 13 campionati di varia tipologia senza purtroppo riuscire a salire sul podio, segno di una grande passione per questa disciplina e grande perseveranza, tanto che dopo la sua ottima prestazione è stata convocata per disputare il Memorial d’Aloja. La seconda annotazione si ricollega al precedente articolo ” l’Italia team divide e non unisce”, infatti l’episodio appena citato è la prova che questa formula con gli azzurri in gara insieme agli altri favorisce e non danneggia chi si vuole mettere in luce per un posto in nazionale. Probabilmente la singolista pl in una gara senza gli equipaggi Italia Team avrebbe vinto ma chi se ne sarebbe accorto ?