LA QUARTA CROCIATA DI PIETRO

Pietro Ruta campione europeo in doppio con Stefano Oppo a Poznan 2020 (foto Perna)

La medaglia olimpica lo sazia? No, neppure un po’. Si perché i conti con i quarti posti, quelli largamente maturati tra il 2013 e il 2016, sono ancora aperti e allora ben venga il fatto di voler continuare a remare ad alto livello, soprattutto nell’ultimo quadriennio (salvo sorprese) in cui i Pesi Leggeri saranno protagonisti nel Canottaggio olimpico.

Pietro Ruta, bronzo a Tokyo 2020 nel doppio leggero con Stefano Oppo, lancia un messaggio forte nell’intervista rilasciata alla Provincia di Como. “Fare sport non è solo allenamento , ma è una palestra di vita, che ti insegna a essere determinato, a non mollare mai nelle situazioni difficili e che ti porta ha fare esperienze bellissime. Ciò vale per tutti gli sport. Se poi volete fare canottaggio sono maggiormente contento. Ma ci si deve dedicare con tanto impegno e tanti sacrifici, Non ci sono feste, sabati e domeniche, visite a genitori o a parenti. Perché ci si deve dedicare tutti i giorni. C’è una frase (pronunciata dallo storico DT La Mura n.d.r.) che dice che nel canottaggio il successo matura con una lunga pazienza”.

E chi più di Pietro ne ha avuta? In quest’ultimo quadriennio, nel doppio Pesi Leggeri, Ruta si è tolto parecchie soddisfazioni. Tre argenti ai Mondiali, un oro, un argento e due bronzi agli Europei. E, naturalmente, il podio a 5 cerchi. Ora, a quasi 35 anni, si potrebbe cedere ai versi di Orazio. Nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda tellus («Ora bisogna bere, ora bisogna far risuonare la terra con il piede libero»). Ma Peppo rilancia una nuova sfida. Parigi 2024. In bocca al lupo, a te e a Stefano, tuo gemello del remo!