
Un bronzo (4 senza maschile – foto Canottaggio.org), un quarto (4 di coppia femminile) e un quinto (4 di coppia maschile) posto, altre due barche (i doppi leggeri maschile e femminile) in finale A e altre due (i due senza maschile e femminile) in finale B. Ecco la quinta giornata delle Olimpiadi del Canottaggio, seguita da migliaia di appassionati remieri nel corso di una notte che ha regalato gioia e ansia, soddisfazione e delusione.
Prima di tutto, indipendentemente dagli accadimenti di questa notte, occorre dire che cinque barche azzurre (su nove) già promosse all’ultimo atto della competizione, in attesa ancora del singolista Gennaro Di Mauro, sono il segnale di un movimento in grande salute e di una preparazione tecnica e atletica di ottimo livello. Cinque, ma che potevano esser anche già sei senza il grave intoppo mattutino. La positività di Bruno Rosetti al Covid-19, di fatto, ha compromesso inevitabilmente anche la prestazione del 2 senza: Marco Di Costanzo è sceso dalla barca con cui, con lo stesso partner di Tokyo (Giovanni Abagnale), aveva vinto il bronzo a Rio per salire sul 4 senza e dar man forte ai compagni di barca con cui nel 2015, ad Aiguebelette, aveva vinto il Mondiale: Matteo Castaldo, Matteo Lodo e Giuseppe Vicino.
L’interpretazione della gara è stata secondo il consueto canovaccio. Italia brava a contenere nei primi 1200 metri e poi eccezionale nel scatenarsi con ripetuti attacchi e un’eccezionale chiusura. Gli ultimi metri potevano esser consegnati alla storia e invece… Dopo 3 Olimpiadi consecutive, si consumava la disfatta della Gran Bretagna: sfiancata, senza più energia, i sudditi di sua Maestà “sbarellavano” prima verso l’Australia e poi, ahinoi, verso l’Italia, compromettendone sicuramente la corsa verso l’argento (Romania) e, probabilmente, almeno la possibilità di costringere gli aussie a sudarsi il titolo sino all’ultimo centimetro. E’ un bronzo di valore capitale per come è arrivato, per la tenacia con cui il DT Cattaneo e il suo staff hanno lavorato prima in primavera per renderlo più competitivo possibile e, soprattutto oggi, per aver saputo trovare la giusta strada una volta appresa la notizia della positività di Bruno.
Leggo tanti commenti sulla finale del 4 di coppia. C’è chi parla di errori, commessi su un campo di regata in condizioni disastrose, dettati dall’inesperienza e chi, invece, di fatalità. Secondo il veterano (5 Olimpiadi) Simone Venier, “oggi doveva vincere chi avrebbe sbagliato meno, e così è stato”. Questo risultato non rappresenta minimamente il valore di un equipaggio diventato campione d’Europa nel 2021 e, con il compianto Mondelli al posto di Venier, campione (2018) e bronzo (2019) mondiale. La rabbia di oggi, soprattutto per gli esordienti olimpici Andrea, Luca e Giacomo, sarà energia fondamentale già da domani per cancellare questo maledetto 28 luglio e ripartire con massima convinzione in direzione Parigi. Complimenti, quindi, a chi ha sbagliato meno: una concreta Olanda, a cui l’Italia stava andando via prima del filaremo, seguita da Gran Bretagna e Australia.
Il quarto posto del 4 di coppia è figlia della voglia di non arrendersi mai e della capacità di farsi trovare pronte e sfruttare, nel finale, il calo delle avversarie. Valentina Iseppi, Alessandra Montesano, Veronica Lisi e Stefania Gobbi hanno portato la loro barca a ridosso del podio a soli 1.25 dall’Australia mentre l’argento è andato alla Polonia, con 1.97 di vantaggio sulla barca azzurra, e l’oro alla Cina. Bravissimo Stefano Fraquelli, caposettore olimpico di un settore completamente rilanciato in questo quinquiennio.
Domani la semifinale del singolista Gennaro di Mauro e le finali dei due doppi pesi leggeri, il maschile (2:50 ora italiana), di Stefano Oppo e Pietro Willy Ruta, e femminile (3:10 ora italiana) , di Valentina Rodini e Federica Cesarini che, rispettivamente, hanno raggiunto la finale dietro all’Irlanda, facendo registrare anche il terzo miglior tempo, e vincendo la propria semifinale fissando anche il record del mondo.
Finale mancata, invece, per il due senza maschile rimaneggiato, di Giovanni Abagnale e Vincenzo Abbagnale, che dopo aver lottato strenuamente contro Croazia, Serbia, Canada e Olanda ha chiuso al quinto posto, e per quello femminile, di Aisha Rocek e Kiri Tontodonati, che ha concluso al sesto posto la propria semifinale che ha visto il passaggio in finale di Nuova Zelanda, Russia e Spagna. Nell’unica finale B in programma oggi, terzo posto – nono assoluto – per il doppio di Alessandra Patelli e Chiara Ondoli.