“Aria fresca nell’Italia del canottaggio, ed è un’aria tinta di rosa”. Sull’house organ della Federazione Italiana Canottaggio, oggi il messaggio che il riconfermato Presidente vuol far passare è che la rivoluzione rosa sia, di fatto, figlia della sua ispirazione o contestuale al suo rinnovato impegno.
L’elezione di una Donna (congratulazioni alla toscana Giuseppina Di Lauro) a Presidente Regionale della FIC è una notizia importante. Abbinarla alle due Donne elette all’interno del Consiglio Federale, “per legge” (cit. Abbagnale), è una grande forzatura. Anche perché il nostro Giuseppe si è “leoninamente” battuto affinché, in quota Società, non ce ne fosse una terza: Federica Matteoli. Ecco, se il Presidente avesse inserito anche la vogatrice e mamma torinese, tra l’altro dal 2016 membro della Commissione Master, all’interno della sua Squadra, bilanciandola (4 uomini e 3 donne, anziché 5/6 e 2), certamente avrebbe avviato una nuova politica. Federica è rimasta fuori dal Consiglio Federale per soli 4 voti, a vantaggio dell’ex vicepresidente Andrea Vitale, sponsorizzatissimo dall’uomo di Santa Maria La Carità.
Abbagnale, comunque, avrebbe avuto un’altra grande chance per lanciare la rivoluzione rosa. Dopo il rifiuto di Luciana Reale, appena eletta e comunque interpellata in quanto seconda classificata (dopo Michelangelo Crispi) nella corsa elettorale, la proposta di vicepresidenza poteva esser indirizzata a Sara Bertolasi, acclamata a larghissima maggioranza dagli Atleti pur essendo indipendente. Fermo restando la massima stima verso l’amico Antonio Giuntini, ieri celebrata attraverso un selfie pisano, Sara aveva tutte le qualità e caratteristiche richieste per ricoprire questo ruolo. Le avevo elencate qui. Ma per il Presidente, evidentemente, la militanza partitica ha un valore ancora più grande.