
Dopo avervi riportato il durissimo comunicato inviato ai Media da parte della Federazione Italiana Scherma, ecco l’altrettanto significativa dichiarazione di Luciano Rossi, numero uno della Federazione Italiana Tiro a Volo.
Ricordiamo che Scherma, Canottaggio e Tiro a Volo, tre Federazioni di grande tradizione olimpica, condividono il saldo negativo peggiore (rispettivamente -556 mila, -422 mila e -256 mila euro) a seguito della ripartizione dei contributi pubblici aggiuntivi al mondo sportivo.
“Sono sconcertato, i nostri contributi verranno decurtati, rispetto ai vecchi parametri, del 50% – dice Rossi all’Ansa – Io vedo atteggiamenti punitivi nei confronti del Coni e di alcune federazioni. Ci sono delle scelte da parte di qualche burocrate che, a otto mesi dall’Olimpiade, rischiano di devastare lo sport italiano, e siamo a otto mesi dall’Olimpiade, mortificando il lavoro di dirigenti, atleti e tecnici”.
Parole sante, parole simili a quelle scritte, in una lettera privata, da Abbagnale a Cozzoli, Presidente e AD di Sport e Salute. Dalle difficoltà, però, possono nascere delle opportunità. Scherma, Canottaggio e Tiro a Volo, ma anche, perché no, Pugilato, Tiro a Segno e Tiro con l’Arco, per citarne altre, dovrebbero mettersi insieme, fare squadra e contrapporre il loro “sistema”, quello delle medaglie olimpiche e dei valori, a quello dei tradizionali “poteri forti”. Pesando così il grande lavoro svolto dai Tecnici e la qualità espressa dagli Atleti: elementi determinanti per il medagliere olimpico, che nell’estate olimpica, sempre caratterizzata dalle passerelle ministeriali, non sfugge mai all’occhio dei governi nazionali.
Una cosa è certa. A otto mesi dalle Olimpiadi, affrontare questa battaglia andando in ordine sparso (o confuso), pensando solo al proprio orticello, servirebbe davvero a poco.