
Vincenzo Parrinello è uno dei 3 candidati alla presidenza della Federazione Italiana di Atletica Leggera. Dal 2000 è comandante di tutti i Gruppi Sportivi delle Fiamme Gialle, da 8 anni è il numero 2 (vicepresidente vicario) della Fidal. Sul Corriere della Sera di oggi, c’è l’intervista a cura di Gaia Piccardi. Tra le tante risposte date dal dirigente siciliano, ce ne è una estremamente interessante e riguarda proprio i corpi sportivi militari. Magari un’anticipazione, diretta o indiretta, di quanto potrebbe accadere in futuro.
Parrinello dice a chiare lettere. “Abbiamo chiesto di poter innalzare l’arruolamento dai 17 ai 20 anni: una legge dello Stato ce lo impedisce ma non molliamo la presa. In Fiamme Gialle, poi, prevediamo una revisione triennale del programma individuale che, se non rispettato, porta alla dismissione”.
La giornalista insiste. “Perché arruolare solo dai 17 anni in su?”. “Perché a 17 anni un posto fisso a 1500 euro al mese può esser uno choc destabilizzante. Qualche caso lo abbiamo avuto anche noi. Meglio chiarirsi prima”.
Recentemente le Fiamme Gialle hanno annunciato l’ingresso nei propri Gruppi Sportivi di “25 giovani atleti, vincitori della particolare procedura di selezione ottenuta grazie ai risultati conseguiti in ambito nazionale e internazionale nelle rispettive discipline”. Tra loro, 3 canottieri: Jacopo Frigerio (punta senior); Alessandro Bonamoneta (punta senior) e Alfonso Maria Scalzone (coppia pesi leggeri).
Quali effetti avrebbe, sullo Sport italiano, l’innalzamento dell’età di arruolamento nei Gruppi Sportivi Militari? Pensate solo al 4 di coppia campione europeo e mondiale nel 2018 che vi proponiamo nella foto sopra: tre dei quattro vogatori azzurri-gialloverdi iridati sono stati arruolati in un età compresa tra i 18 e i 19 anni.