Il 4 senza: “no limits”e più forte di ogni accidentalità

Giù dal podio ai Mondiali di Linz 2019, giù dal trono europeo agli Europei di Poznan 2020.  Un argento continentale e un quarto posto mondiale, nelle ultime due uscite internazionali del nostro 4 senza, forse non lasciano dentro una sensazione di sazietà. Ragazzi abituati a non far calcoli, a puntare alle sommità del monte, dove soffia forte il vento, e non a cercare semplicemente un rifugio in alta quota.

Rispetto a un anno, non c’erano Gran Bretagna, Stati Uniti e Australia per ragioni diverse: gli effetti del Covid-19, a sentire i rumors, per i britannici e, ovviamente, la geografia per le altre due nazioni. Prima, seconda o terza: all’arrivo, Matteo Castaldo, Marco Di Costanzo, Bruno Rosetti e Giovanni Abagnale si collocano tra l’Olanda, domenica inedita vincitrice del titolo europeo, e la Polonia, detentrice del titolo mondiale. Più che il  risultato, certamente lusinghiero, c’è un altro fatto da evidenziare: la capacità di esser più forti di ogni accidentalità e, realmente, di non porsi alcun limite. Perché questi 4 vogatori hanno qualcosa dentro che li spinge a superare ogni difficoltà.

Castaldo, dal 2013 in avanti, raramente sbaglia un colpo. La fame di successo non si smarrisce dopo il bronzo di Rio 2016 ed è una fiamma talmente viva dentro di lui, tale da portarlo a farsi in due o addirittura in tre per affrontare nuove sfide: quelle di esser, a differenza dell’inizio dello scorso quadriennio, non solo vogatore, ma anche marito e padre. Di Costanzo non solo sa adattarsi a ogni difficoltà, anche battere nemici più malvagi, come solo sa esser una labirintite, tendendo la mano ai propri compagni in vista della battaglia europea. “Ci sono anche io”: come a Rio 2016, quando, sceso dal 4 senza, con Abagnale costruisce un 2 senza last minute in grado di schizzare verso un bronzo inatteso.  Forze speciali, ho ancora nella mente quel bacio dato da Giovanni, abbracciato al Presidente Abbagnale, alla sua medaglia con occhi che lasciano intravedere la miriade di sforzi e sacrifici profusi all’indirizzo dell’obiettivo. E Rosetti? Che dire della sua forza, fisica e d’animo, e della capacità di mettersi generosamente a disposizione di un progetto, remi in mano almeno 8 anni dopo l’ultima volta?

Il 4 senza e la forza del saper cambiare, Mi riporta sempre ai Guerrieri della Luce di Coelho.   Matteo, Marco, Giovanni e Bruno vedranno qualcosa di sé nei versi dello scrittore brasiliano. “Un guerriero della luce non ha “certezze”, ma un cammino da seguire, al quale cerca di adattarsi in base al tempo. Sono guerrieri della luce perché sbagliano. Perché si interrogano. Perché cercano una ragione: e certamente la troveranno.” 

 

 

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