
Un passaggio dell’intervista di mercoledì scorso al Giuseppe Abbagnale sulla sua prossima squadra di Consiglio Federale, “noi avremo, PER LEGGE, l’introduzione di una componente femminile“, non ha lasciato indifferente una nostra attenta lettrice. “Solo perché lo dice la LEGGE…”.
In questi 8 anni, penso che il nostro Presidente, insieme al Consiglio e con una qualificata area tecnica, abbia non solo lavorato molto a favore dello sviluppo del Canottaggio femminile, lo dicono i risultati dei Mondiali giovanili e soprattutto Linz 2019 con la promozione-record di 4 barche alle Olimpiadi di Tokyo. In questo d’aiuto è stato anche il consigliere Dario Crozzoli (si ricandiderà anche lui?) con la sponsorizzazione Coop esclusivamente dedicata alle ragazze. In questo quadriennio, soprattutto, ha anche agito una commissione per la promozione del canottaggio femminile con a capo Martina Orzan. Non solo: aggiungo che Abbagnale si è speso molto anche per campagne sociali come il supporto al Telefono Rosa, contro la violenza di genere, attraverso le regate “Via le mani” e il sostegno al progetto, nato a Roma, del Canottaggio come lotta al tumore al seno.
Certo, la “componente femminile”, come la chiama lui, sembra essere più il comma dell’articolo di una legge che invece un obiettivo per accrescere il valore della squadra (che per lui non cambierà) di Consiglio Federale. Per le new entry nell’Abbagnale team, comunque, si fanno insistentemente i nomi di Rossella Scola della Moto Guzzi e Luciana Reale del Circolo Canottieri La Pescara.
Anche io un nome lo avrei. Non per risolvere i grattacapo presidenziali ma per mettere al servizio del Canottaggio italiano una figura di grande spessore. Una profonda conoscitrice delle difficoltà che attraversano le piccole e medie società, quindi la maggioranza del mondo remiero, perchéle affronta ogni giorno da parecchi anni. Una Donna che preferisce stare dietro le quinte ma, come dimostra la grande crescita del suo sodalizio, sa anche giocar di squadra e trovare la soluzioni. La squadra, grande grandissima, è la sua famiglia.
Sto parlando di Claudia Ramella, dirigente della Canottieri Santo Stefano al Mare. Una società del Ponente ligure fondata nel 1988 da suo padre Federico e oggi presieduta da suo marito Fulvio. Suo fratello, Andrea Ramella, ne è da molti anni l’instancabile guida tecnica. I suoi figli, Francesco e Federico Garibaldi, oltre a vestire piu volte l’azzurro,hanno condiviso per ben due volte la gioia di un titolo mondiale Coastal Rowing. La nipote Alice Ramella si sta affacciando sulla ribalta della Nazionale giovanile, anche la sorella Arianna rema.
Insomma, per me l’esempio di un sistema virtuoso da portare in Federazione. La semplicità è la forza di Claudia. Semplice e contemporanemente tosta dirigente, grintosa mamma di 3 figli (c’è anche Margherita) eanche donna capace di vincere sfide importanti nel campo della salute.
Costituirebbe una preziosa stella polare per un Consiglio Federale che cosi sicuramente non perderebbe mai il contatto con la base delle piccole-medie società, con le loro esigenze e necessita. Piccole e medie, ma fondamentali nell’economia di crescita del nostro sport.
Non so se raccoglierà il mio invito a mettersi a disposizione di un progetto ancora più grande come quello federale ma di certo una storia come la sua e della Canottieri Santo Stefano al Mare merita di esser approfondita