Sarà che è accaduto nella mia Liguria, sarà che per ragioni professionali conosco bene la mia regione tennistica, il Comitato Regionale dell’amico Andrea Fossati e anche il Tennis Club Finale Ligure di Carola e Vittoria, da me visitato 4 anni fa per realizzare un servizio per SuperTennis.
Ad aprile, in pieno lockdown, la “partita a tennis sui tetti”, giocata dalle due giovanissime tenniste finalesi, è stata ripresa addirittura dal New York Times! Da venerdì a questa mattina, ho visto e rivisto almeno 10 volte il video del loro incontro con Roger Federer.
L’espressione di sorpresa sui volti delle due ragazze, in occasione del primo contatto con visivo con “King Roger“. Qualcosa di incredibile, di magico, di unico. Da un lato l’idea avuta da Carola e Vittoria, insieme al loro maestro, è stata in aprile una bella iniezione di speranza per tantissimi sportivi, costretti in quei lunghi mesi di pandemia a rinunciare alla loro passione sportiva (o a rimodularla in formato casalingo, non proprio la stessa cosa…). Dall’altro questo incontro, ben organizzato dalla Barilla, tra un umanissimo Federer e queste due ragazze di 13 e 11 anni.
Mi piacerebbe un giorno vedere il Canottaggio protagonista in modo altrettanto speciale e innovativo. Vorrei che la FISA, a cascata le Federazioni nazionali, lavorasse sempre di più, in tema di promozione del nostro Sport, favorendo gli incontri tra Campioni e Campionesse insieme non solo alle giovanissime leve remiere, che è bene fidelizzare ma che in un modo o nell’altro fan già parte del nostro mondo remiero, ma anche e soprattutto agli studenti.
Il Canottaggio nelle Scuole non solo con i remoergometri ma pure con modelli di vita straordinari, quali i nostri canottieri. Uomini e Donne che bisognerebbe rendere riconoscibili alle masse. Un difficilissimo compito di cui mai nessuno si è preoccupato ma dovrebbe esser una delle priorità di chi si trova nella stanza internazionale dei bottoni. Lo viviamo in Italia dove l’uomo medio, se gli parli del Canottaggio, ricorda due dei tre fratelli Abbagnale, quelli del ‘2 con’ che tra l’altro, a livello olimpico, hanno vinto meno rispetto al più giovane, il terzo, che in pochi hanno in mente.
Ecco, lasciamo da parte l’idea vincente della “partita sui tetti” e concentriamoci, esclusivamente, sul rapporto Campione-giovane praticante. Il giorno che vedremo la stessa espressione (o qualcosa di simile) di Carola e Vittoria sui volti di altri due bambini, a contatto con i Sinkovic (meglio se Vicino o Rambaldi ma qui parliamo in generale), vorrà dire che il nostro Sport avrà compiuto passi in avanti.