La Giunta del Coni è pronta a mettere a disposizione un commissario ad acta per la revisione dello Statuto e consentire di organizzare l’Assemblea Elettiva anche nell’autunno 2021 al termine del ciclo olimpico prolungato di un anno a causa del Covid-19.
La FIC, proiettata più di molte altre Federazioni verso gli eventi olimpici e paralimpici, sembra, invece, intenzionata a mantenere la data del week end del 14 e 15 novembre. E’, più di ogni altro dirigente federale, una forte volontà di Giuseppe Abbagnale e questa decisione sarà, salvo sorprese, ufficializzata tra 10 giorni.
Diamoci un pizzicotto. Bello forte, sul serio… È incredibile. Ma come… Le Olimpiadi e le Paralimpiadi rappresentano, per il Consiglio Federale presieduto dal bicampione olimpico e sette volte campione mondiale, la più grande, fondamentale e significativa ragione del programma.
Andare a elezioni nell’autunno 2021, come consentito dal Coni, significherebbe permettere alle Società remiere di verificare la realizzazione del punto principale del manifesto di governo della squadra di Giuseppe Abbagnale.
Nessuno, infatti, dimentica che il campione di Castellammare di Stabia chiese alle Società, prima nel 2012 e poi nel 2016, la fiducia sulla base di risultati di vertice da conseguire alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi. “Un oro e qualche barca femminile in finale a Tokyo”: queste le parole pronunciate in occasione della rielezione.
Perché ora Abbagnale non vuol dare all’Assemblea la possibilità di giudicare l’operato del suo Consiglio Federale sulla base della principale motivazione per cui, 4 anni fa, gli venne accordata la fiducia per guidare il Canottaggio italiano? Teme forse i verdetti di Tokyo? Forse non si fida completamente della nostra area tecnica? Dubita delle capacita prestazionali dei nostri Atleti? È preoccupato dal fatto che dalle 5 medaglie olimpiche di Sarasota 2017 siamo scesi a 3 a Plovdiv 2018 e a 2 (senza ori) a Linz 2019?
O forse sta seguendo l’indicazione di qualche fedelissimo sostenitore che gli ha consigliato di evitare di passar sotto il giudizio olimpico, già fatale a Nicetto nel 2008 e a Gandola nel 2012? Già perché rischiare? Sarebbe tutto più comodo, più congeniale dal punto di vista del calcolo politico, ma striderebbe, davvero, con la sua storia personale. Da Atleta, Giuseppe Abbagnale è stato il simbolo del coraggio con cui si interpretano, vivono e vincono le Olimpiadi. Non fugga, le affronti ancora. Se davvero vuole ricevere un terzo mandato popolare, nel 2021 prima si presenti a Tokyo e poi in sede assembleare. Imboccare la scorciatoia di novembre non gli farebbe certamente onore.