
Forse la strategia federale è quella di farla passare sotto silenzio ma la situazione della Sicilia, una delle regioni remiere più grandi della FIC, ha davvero dell’incredibile. Stiamo parlando dell’area di riferimento del vicepresidente Andrea Vitale, da CanottaggioMania ieri indicato come possibile candidato alla successione di Giuseppe Abbagnale.
Due commissari nel giro di tre mesi, ora pare che a scaldarsi per l’ambita poltrona sia anche Salvo Montalbano.
Scherzi a parte, facciamo ordine. A metà marzo, finisce l’era del catanese Lorenzo d’Arrigo. Undici anni al servizio del Canottaggio siciliano con importanti risultati dal punto di vista promozionale, agonistico, dell’organizzazione degli eventi e, soprattutto, della “pacificazione” generale, o quasi, di un movimento che spesso e volentieri, negli atti importanti di vita federale, si presentava diviso in varie fazioni. La chiusura anticipata del terzo mandato di D’Arrigo è dovuta all’incompatibilità nata dopo il suo ingresso nel Consiglio direttivo del Cus Catania. Al suo posto, il 16 marzo, Abbagnale nomina il palermitano Giuseppe Chianello, vice presidente e segretario del Comitato negli ultimi tre quadrienni.
Il 22 giugno, senza render note le ragioni, Chianello si dimette e, 2 giorni dopo, la scelta di Abbagnale ricade, non senza creare un certo scompiglio in varie zone della Regione, su Gabriele Guccione. Figura stimata dello sport siciliano. 83 anni, consigliere del Circolo della Vela Sicilia dal 1980 al 1988, consigliere nazionale della Federazione Italiana Vela dal 1988 al 2001, Presidente del Club Canottieri Roggero di Lauria dal 2001 al 2008 prima di passare il testimone ad Andrea Vitale, Presidente del Panathlon Palermo dal 2009 prima di passare il testimone ad Andrea Vitale.
“Ma il velista Gabriele Guccione che ci azzecca con il Canottaggio?” osserverebbe il molisano Antonio Di Pietro. Sicuramente non crediamo veritiera l’ipotesi che, la mattina di San Giovanni, il presidente federale si sia svegliato con il nome di Guccione in testa ma invece riteniamo abbia seguito il consiglio di una persona a lui molto vicina.
Siamo convinti che l’ultima nomina commissariale, frutto appunto di una decisione presidenziale (non del Consiglio Federale ma del solo Abbagnale), certifichi il forte legame Vitale-Abbagnale, qualcosa che potrebbe, quindi, anche giustificare l’ipotesi della mossa del Cavallo (clicca qui). Un rapporto che, nonostante il malcontento di buona parte delle società siciliane nei riguardi di questo atto federale, Abbagnale ha deciso di non incrinare. Se questo si rivelerà un boomerang si vedrà più avanti.