Drysdale non si ritira, a 42 anni suonati l’ultima battaglia

Mahe Drysdale

Ad aprile affermò di essersi sempre vantato “di essere una delle persone mentalmente più forti e resilienti su questo pianeta”, ma che il rinvio dei Giochi di Tokyo 2020 gli era piovuto addosso come un meteorite.
Il lock down, seppur più leggero rispetto a quello patito da noi europei, lo ha certamente segnato. “E’ stato difficile affrontarlo dal punto di vista mentale – commenta il bicampione olimpico Mahe Drysdale Appena tornato in acqua, però, tutto è andato apposto. E’ proprio vero che non sai il valore di ciò che hai (il canottaggio n.d.r.) finché non lo perdi”.  

Ai due ori e al bronzo olimpici, il campione neozelandese può aggiungere anche ben cinque titoli mondiali. Il prolungamento di una stagione lo stimolerà, quasi certamente, a cercare di riprendersi il posto in singolo. Un quadriennio con più bassi che alti: fuori dal podio a Plovdiv 2018 nel 4 di coppia (quarto), fuori dalla qualificazione olimpica a Linz 2019 nell’otto (sesto) . La resilienza sarà l’arma in più per battere la concorrenza di Manson, titolare in questo triennio ma mai capace di esser protagonista ai Mondiali (due quinti posti e una finale B)?

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