C’è chi rema per mestiere e chi per pura passione, in attesa di prendere il decollo in altri settori lavorativi. In quest’ultima categoria, rientra a pieno titolo Simone Martini. Trentadue anni, vogatore della Canottieri Padova, un cursus honorum di tutto rispetto dietro la scrivania e naturalmente anche ai remi. Laura Magistrale in Ingegneria Navale, a breve completerà il Dottorato in Ricerca in Ingegneria Industriale e dell’Informazione.
Solo per quanto sopra elencato, per aver saputo in questo quadriennio coniugare l’impegno di una preparazione agonistica ad altissimo livello con gli studi accademici, Simone merita la stima di tutti noi. In questo caso, per aiutarlo a coronare il suo sogno, questa valutazione affettiva può non esser sufficiente.
Martini, cinque volte sul podio iridato ai Mondiali Coastal Rowing, sfata il mito del campione costiero non sufficientemente bravo nel riproporre le sue gesta anche a bordo dello scafo olimpico. Lo sfata alla grandissima!
Detto e fatto. Lunga permanenza a Piediluco per assimilare e produrre un gesto tecnico efficace e redditizio, fatica probabilmente superiore a quella di chiunque altro in orbita Linz 2019: tutt’altro che semplice arrivare al top a una qualifica olimpica, contro mostri sacri, in una specialità spesso e volentieri proibitiva per l’Italia e con un gap d’esperienza da colmare. Secondo in batteria, terzo ai quarti prima di accedere all’ostacolo semifinale, affrontarlo con caparbietà, utilizzare le migliori energie per conquistare il terzo dei tre posti a disposizione in finale B e staccare il pass per le Olimpiadi di Tokyo. Non accadeva a un singolista italiano da 16 anni!
Oggi leggo, sul sito federale, la sua legittima preoccupazione per il rinvio. “Davvero pessima notizia. […] Non appartengo a nessun gruppo sportivo militare e perciò non sono un professionista. Fino ad oggi mi sono autofinanziato l’attività di alto livello con i soldi che mi arrivavano dalla borsa di studio di dottorato, che si conclude quest’anno, e alcuni piccoli finanziamenti esterni. Prolungare l’attività dunque non sarà così semplice…”.
Ecco, io so che nel Canottaggio, tra i nostri lettori, ci sono anche “canottieri manager” pronti a sostenere percorsi virtuosi. Storie belle come quella di Simone Martini, la dimostrazione che nulla è impossibile quando hai cuore e perseveranza. Storie che meritano attenzione e sostegno.
Se qualcuno dei “canottieri manager” è interessato a contattare Simone per sostenere il suo impegno verso Tokyo 2020 ecco qui il suo contatto Linkedin: https://www.linkedin.com/in/simone-martini-079679118/ . Ecco la mail martini.sim@hotmail.it