Ora Rolland tifa per il Coastal “E’ parte della nostra strategia olimpica”

Il quattro di coppia del Saturnia

Un totale di 120 pagine per l’agenda del congresso FISA programmato a Linz al termine dei Mondiali validi per l’assegnazione dei pass olimpici. Nella relazione del presidente Rolland, il focus primario è naturalmente relativo alla presenza del Canottaggio alle Olimpiadi.

Ci sono dei rischi importanti. La lunga storia e la tradizione  possono contribuire a evidenziare la nostra disciplina, a gli occhi degli stakeholders, come  “conservatrice, datata e resistente al cambiamento”.  Rolland sottolinea, quindi, la necessità di adattarsi alla velocità dell’evoluzione della nostra società. Far parte del programma delle Olimpiadi, a livello di immagine e di impatto sulle future generazioni di canottieri, è vitale.

Le nuove regole CIO contengono un cambiamento importante. Non è più la città ad adattarsi alle specifiche dei Giochi  ma, al contrario, le discipline devono andare incontro al progetto. Cambiamento nato, naturalmente, dai problemi di finanziamento dei Giochi Olimpici. Sempre meno paesi disposti ad assumere onori organizzativi onde evitare la crescita del debito pubblico del proprio paese.

“Il Congresso FISA governa e regolamenta il canottaggio, aspetto che non è messo in dubbo dal CIO, ma tuttavia, quando si tratta di organizzare i giochi olimpici o altri eventi multisport, non siamo gli unici decisori. il programma olimpico è valutato evento per evento e per le regate olimpiche di canottaggio, il Congresso FISA presenta una proposta e la decisione finale spetta al comitato esecutivo del CIO”. Le parole di Rolland pesano come pietre.

Per i Pesi Leggeri, suonan le campane a morto. “Uno dei quattro progetti avviati dopo l’uscita di scena del 4 senza Pesi Leggeri era incentrato sul futuro più ampio del canottaggio Pesi Leggeri e in particolare su come mantenere la categoria alle Olimpiadi. I termini di riferimento per questo progetto sono stati drammaticamente modificati dopo la lettera del 9 giugno 2017 dal Direttore Generale del CIO che ha  ha esplicitamente contestato la presenza dei Pesi Leggeri alle Olimpiadi”.

Dopo aver sottolineato il valore della categoria Pesi Leggeri nella famiglia del Canottaggio, Rolland è categorico. “Abbiamo cercato soluzioni alternative, esplorato tutto idee prive di nozioni preconcette per affrontare questi punti sensibili. Dopo oltre 18 mesi di lavoro su questo progetto, concludo che non esiste una soluzione miracolosa.  Il  rischio immediato e maggiore è, per noi,
perdere 72 posti quota e due eventi dal nostro programma. E’ chiaro il messaggio del CIO  in merito al ritiro dei pesi leggeri dai Giochi olimpici”.

La chiave di volta è il Coastal Rowing. Lo sviluppo del canottaggio costiero è notevole e ha enorme potenziale come disciplina nel nostro sport. “In questo contesto, con il CIO abbiamo discusso dell’inserimento di competizioni relative a questa disciplina al fine di creare “valore aggiunto” come dice lo CIO. Altri, come il basket (3×3) o il ciclismo (BMX, per esempio), hanno già adottato un approccio simile” prosegue Rolland. “Il canottaggio costiero fa parte della nostra strategia olimpica. C’è un grande potenziale di sviluppo e noi dobbiamo avere regole che permettano di avere attrezzature facili e non troppo costose, regole che mantengono facile la gestione della concorrenza e che consentono una migliore comprensione da parte degli spettatori. La flessibilità è un altro vantaggio poiché il canottaggio costiero prevede sia lo sprint che il formati di resistenza, con partenze dalla spiaggia o sull’acqua”.

Altro problema. Con l’introduzione di nuove discipline e il mantenimento delle quote complessive di atleti ai Giochi, “vanno tagliati 366 accrediti da dividere, in teoria, tra gli oltre 28 sport di base”.

E’ ovvio e realistico che il canottaggio dovrà contribuire a questa riduzione. Il canottaggio è attraente per le emittenti e i titolari dei diritti TV. A Londra, pubblico medio di 32,5 milioni di telespettatori al minuto, al sesto posto tra i 28 sport e quella media è salita a 42,3 milioni a Rio. “Qualsiasi riduzione al nostro programma sarebbe percepito negativamente dalle emittenti che sono un importante finanziatore”.

Anche se il canottaggio non ha l’ambizione di diventare uno sport di partecipazione di massa, FISA desidera  far crescere la comunità dei canottieri.  “ Oggi, con 155 federazioni affiliate, il nostro obiettivo non  è
crescere irresponsabilmente, ma piuttosto consolidare e assicurare il progresso e la partecipazione attraverso progetti sostenibili.
Sono anche orgoglioso dei progressi che abbiamo compiuto nella promozione delle donne nello sport. Stiamo iniziando a vedere il frutto di diversi anni di impegno attivo in questo settore”.

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