
Italia in buona salute, con un rendimento complessivamente in crescita rispetto agli Europei. Migliorano in tanti e tante (aspetto estremamente confortante) nonostante l’asticella si alzi in maniera quasi vertiginosa in Coppa del Mondo con equipaggi di altri continenti molto quotati. Oggi guardiamo proprio quelli.
Oceania, of course. Il medagliere e le prime due posizioni. Diciassette medaglie vanno ad Australia e Nuova Zelanda. Undici per gli aussie, sei per i kiwi. Quattro ori a testa, tutti nelle specialità olimpiche per la Nuova Zelanda. Pazzesco.
La Nuova Zelanda, in Polonia, è la prima potenza femminile con i successi nel singolo, doppio e due senza e, per 9 centesimi su Rodini e Cesarini, nel doppio leggero. Che capacità di riadattamento, al femminile, se pensiamo che nemmeno troppo tempo fa i kiwi primeggiavano nelle stesse specialità, al maschile, nel singolo con Drysdale, nel due senza con Murray e Bond, nel doppio con Cohen e Sullivan, nel doppio leggero con Uru e Taylor. Nuova Zelanda più Donna che mai? Un argento nel 2 senza, un bronzo nell’otto e un quarto posto nell’otto maschili non si buttano…
E l’Australia? Smonta il 4 senza per far crescere l’otto. Ammiraglia “solo” quinta e la missione non sembra del tutto riuscita anche se alla fine, nella punta, è quasi cappotto con i successi nel 2 e 4 senza. Ti aspetti l’otto maschile e a vincere, invece, è quello femminile!
La Germania, con gli ori nel doppio leggero e nell’otto maschile, tiene teste a queste due corazzate. Per il settore femminile della Gran Bretagna, è una Caporetto. Bene il bronzo dell’otto ma nelle altre sei specialità olimpiche è quasi zero assoluto. E, a dirla tutta, dei due quattro senza maschili presentati a Poznan nessuno dei due appare all’altezza della reale tradizione… Gran Bretagna formato Pirandello. A Linz sarà uno, nessuno o… Centomila?