Undici barche su quindici in finale. Oltre il 70%. Italia compatta anche in questa seconda giornata degli Europei, largamente dedicata alle semifinali e a qualche recupero. Fare i paragoni non è mai semplice, soprattutto se tra il 2018 (inizio agosto Glasgow) e il 2019 (inizio giugno Lucerna) ci sono due mesi di differenza.
L’Italia ha due frecce in meno al suo arco rispetto ad allora (13 barche finaliste su 16) ma dalle gare viste oggi c’è la sensazione che i bersagli, sommando quelli olimpici ai non olimpici, possano esser superiori ai 6 scozzesi. Migliore in numero e anche in qualità data la sfilza (ben 4) di quarti posti incassati in Scozia.
Il crescendo del 2 senza Rocek-Tontodonati è in stile Cavalcata delle Valchirie. I primi 500 metri sono di studio (quinte), ai 1000 (quarte) sono in odore di qualificazione e poi, via via, tripla freccia per superare Gran Bretagna, Ucraina e infine Grecia. Semifinale di grande compattezza, risultato che lascia pensare alla possibilità di un nuovo podio dopo quello raggiunto nel 2018 da Bertolasi e Patelli. Dall’altra parte, staccano il pass Spagna, Romania e Olanda.
C’è regolarità nel cammino di Ruta e Oppo. Il doppio leggero azzurro conquista il successo in semifinale. Buon passo, un occhio agli avversari per evitare brutte sorprese negli ultimi 300 metri. Il frizzante Belgio si accontenta della seconda posizione, la Danimarca della terza. Fari puntati sulla finale dove la premiata ditta laghé-4mori se la vedrà con la Germania, oggi vincitrice con un tempo di un secondo inferiore a quello dell’Italia. Semifinale più combattuta con Spagna e Irlanda qualificate ai danni della Repubblica Ceca.
Il 4 senza di Castaldo, Di Costanzo, Gabbia e Rosetti esercita il suo predominio per trequarti di gara e poi stacca il biglietto per la finale con il secondo tempo. L’elevato numero di colpi (43), tenuto già nel terzo parziale, è pagato negli ultimi 500 metri dove la Germania, apparsa oggi più solida, brilla maggiormente. Dall’altra parte, la Polonia gioca a fare la lepre senza però stancare la Gran Bretagna, capace di ribaltare le gerarchie grazie alle più effervescenti ultime palate.
Non si danna l’anima il 4 di coppia. Scappi pure l’Olanda e guadagni due secondi di vantaggio su Rambaldi, Mondelli, Panizza e Gentili ai 1000 metri. Gli azzurri, come si vede anche da una chiusura improntata a una buona gestione delle proprie energie, stirano la Polonia dopo i 1000 senza rimaner coinvolto in un finale al calor bianco in cui la Norvegia ha ragione dei polacchi. Anche qui, come nel 4 senza, Italia seconda. Anche qui l’altra semifinale vede vincente la Gran Bretagna.
Anche la semifinale del doppio leggero di Mignemi e Rodini è da applausi. Le azzurre imprimono il loro ritmo alla gara, le avversarie sono costrette a inseguire. Sembra esser solo la Svizzera in grado d contrastarle, invece negli ultimi 500 metri si scatena la bagarre per non rimanere fuori dalla finale con Romania e Olanda. Le vogatrici rossocrociate affrontano le boette rosse con miglior piglio, l’Italia accusa ma regge bene il confronto con le rientranti rumene e olandesi, queste ultime fuori dalla finale per tre decimi.
Di grande pregio il forcing del doppio di Gobbi e Buttignon. Anche loro, come il 2 senza femminile, riservano le energie migliori per il serrate: tre secondi e mezzo divorati all’Olanda, nettamente avanti rispetto alle azzurre ai 1500, e finale guadagnata con autorevolezza.
Il 2 senza di Vicino e Abagnale stampa l’obiettivo minimo di questi Europei. La finale. I Sinkovic e la Romania già affrontata al Memorial D’Aloja sono fuori dalla portata dagli azzurri, non così una legnosa Bielorussia addomesticata nel secondo tratto di gara. Sono terzi nella semifinale più lenta, ma la qualificazione fornisce una bella carica in termini di stimoli. Domani la barca azzurra non avrà niente da perdere.
Anche l’otto (Pietra Caprina, Mumolo, Paonessa, Montrone, Liuzzi, Venier, Abbagnale, Parlato, tim. D’Aniello) ottiene il pass per la finale. Gran Bretagna e Romania viaggiano a velocità superiori, nelle ultima palate arriva anche il sorpasso della Russia ma tanto basta, il quarto posto davanti alla Polonia, per andare avanti.
Dura poco più di mille metri la speranza di ingresso in finale per il doppio di Cattaneo e Chiumento. Dopo aver mantenuto la terza posizione dietro Olanda e Gran Bretagna, è fatale il terzo tratto di gara dove Francia e Irlanda mostrano maggior determinazione e tenuto infilando il sorpasso.
Non ce la fa il 4 senza di Bertolasi, Patelli, Pelacchi e Meriano. Le negative sensazioni della batteria sono confermate da un recupero sottotono. Azzurre a un secondo dalle inglesi (poi vincitrici e qualificate insieme alla Russia) ai 1000 ma incapace di dare una svolta al loro Europeo nella seconda metà del percorso.
Nelle specialità non olimpiche, il timbro del singolista leggero Martino Goretti con la seconda piazza alle spalle della Polonia.