
Andrea Vitale, vicepresidente FIC e responsabile Commissione Carte Federali, così si esprimeva lunedì 12 novembre. “Il voto plurimo, con le nuove direttive, diventa indispensabile come norma: una sorta di autodifesa per tutte quelle Società Affiliate che, utilizzando ingenti risorse, svolgono da anni attività agonistica di grande prestigio per la nostra Federazione”.
Indispensabile. Ieri, a domanda precisa del direttore responsabile di Canottaggio.org, Claudio Tranquilli (clicca qui per l’intervista), “Ritiene che le Società partecipanti all’Assemblea approveranno le proposte del Consiglio?”, Vitale ha scelto di non rispondere. Non ha detto SI e neppure NO.
Giudicate, però, voi questo passaggio della sua risposta. “Personalmente penso che tutte le proposte, alle quali se ne aggiungono altre ugualmente utili, costituirebbero una grossa opportunità di crescita. Se alcune o tutte non dovessero passare non sarebbe un dramma, la gestione della FIC non avrebbe nocumento ma, sono convinto, che il mondo remiero italiano avrebbe perduto una bella opportunità di rinnovamento e ammodernamento e di governo del cambiamento”. Ma come… Qualche riga sopra, ma anche nell’intervista del 12 novembre, il vicepresidente federale ci aveva dipinto le modifiche statutarie come “correttivi determinanti per una corretta gestione dell’attività remiera” e ora… Non sarebbe un dramma? La gestione FIC non avrebbe danno?
Ma, caro Andrea, così dicendo, si sminuisce la forza delle proposte formulate da te e dalla Commissione. Alcune sono ampiamente condivisibili come il doppio tesseramento per gli Universitari o, anche se già bocciata dalle Società in altre 2 Assemblee, l’apertura alle palestre per lo sviluppo del Canottaggio indoor, potenziale bacino d’utenza straordinario se ricondotto sotto il cappello federale come già fanno gli inglesi. A questo proposito, rimane una, superabile, perplessità sulla modalità di affiliazione delle cosiddette società aggregate. Care Società, riflettete bene sulla questione del voto plurimo perché indietro non si torna.
Tornando in generale alle modifiche statutarie, c’è però una bella differenza tra “necessità” e “opportunità” per la Federazione. A seguito di questo “balletto”, il rischio, considerando anche il ritardo con cui vengono rese note per intero tutte le proposte dello Statuto, è che alla fine vengano etichettate dalle Società come, mi si consenta la battuta, “questioni di Vitale importanza”. Importanti solo per il nostro Vicepresidente. Considerato anche il qualificato lavoro svolto dall’intera Commissione, non credo proprio sia così e, al netto delle interviste rilasciate, sarà importante sentire il suo intervento domani.