
Si avvicina l’Assemblea Nazionale di Roma e il desidero è quello di focalizzare l’attenzione su alcuni settori vitali della nostra Federazione. Partiamo dall’aspetto agonistico dove ci piace sottolineare le felici scelte tecniche del Presidente Abbagnale e l’ottimo lavoro svolto dal DT Cattaneo, con il supporto del consigliere addetto al team olimpico Michelangelo Crispi.

Otto medaglie in barca olimpica nelle prime due stagioni dal quadriennio: cinque nel 2017 e tre nel 2018. Non basta unire i due precedenti bienni, 2009-2010 (3) e 2013-2014 (3), per arrivare a tanto. Fare i conti con la classifica per nazioni, mischiando l’olimpico con il non olimpico, non rende, a nostro avviso, al pari dell’evidenza dei risultati ottenuti nelle 14 specialità che saranno protagoniste a Tokyo 2020 e, soprattutto, dei salti di qualità effettuati dai nostri giovani.

Dopo due quadrienni (2005-2012, ma soprattutto 2009-2012) di enormi difficoltà per il ricambio generazionale della categoria Senior, la prima gestione Abbagnale (2013-2016), con La Mura DT e Franco Cattaneo coordinatore, è stata caratterizzata da tre anni di assimilazione del metodo di lavoro, di gioie e dolori sfociati, tra tabù rotti (prima vittoria mondiale femminile in barca olimpica e ritorno al successo, dopo 20 anni, del 4 senza) e difficoltà di varia natura (un 2014 deludente, un 2015 di altalena e un 2016 segnato dagli stop dell’AntiDoping) in una buona Olimpiade.

La raccolta dei frutti, con Cattaneo DT e Coppola coordinatore squadra olimpica (Lepore delegato alla punta, Romagnoli alla coppia) sta arrivando in questo biennio: un oro (2 senza), un argento (4 senza) e due bronzi (doppio e otto) a Sarasota 2017, un oro (4 di coppia) e un argento (4 senza) a Plovdiv 2018. Venticinque atleti medagliati (sei campioni mondiali e sei medaglie complessive) nella categoria Senior nel biennio 2017-2018 contro i quattro (nessun titolo mondiale e una medaglia) del biennio 2009-2010 e i quattro (il doppio Fossi-Battisti medagliato a Chungju e Amsterdam) del biennio 2013-2014.

I Pesi Leggeri, dimezzati (via il 4 senza PL) ma contenti: i quarti posti del doppio (2013-2014) diventano argenti (2017-2018).

E’ vero, non arriva nessuna medaglia femminile in questo biennio ma attenzione: se passando dalla Corea (oro doppio Milani-Sancassani nel doppio PL) all’Olanda (quarte Milani-Sancassani) avemmo la sensazione di un calo di rendimento del settore nel 2018 abbiamo registrato, sotto la gestione Fraquelli, una leggera crescita a vari livelli, con gli applausi al bronzo continentale (quarte al Mondiale) di Bertolasi e Patelli nel 2 senza, un doppio leggero competitivo e giovani capaci di offrire prestazioni importanti nel doppio Under 23 e assoluto (medaglia sfiorata agli Europei). La strada è ancora lunga ma ci sono segnali incoraggianti.
L’andamento del settore Para-Rowing, con i ritiri di ben due imbarcazioni poco prima prima del via all’ultimo Mondiale, è sussultorio.
Domani vedremo in che misura stanno incidendo queste vittorie sulla crescita del movimento.
Passiamo ad alcune riflessioni sulle categorie giovanili. Nel 2018 l’Italia è, dopo gli Stati Uniti, la seconda forza iridata tra gli Under 23 con 12 medaglie vinte in 14 finali e ben 35 atleti medagliati. Se guardiamo ad Meno ori (3 contro i 5 vinti nel 2017) ma più finali e medaglie. Squadra più omogenea, con le Donne (due vittorie) a far camminare di più il medagliere rispetto agli uomini (un successo, tre in meno rispetto al 2017). Crescono gli Junior tra il 2017 e il 2018, passando da 2 a 5 medaglie, due delle quali d’oro grazie alle affermazioni dei 4 con maschile e femminile. Anche qui, stavolta non solo sotto l’aspetto qualitativo ma pure quantitativo, meglio le Donne degli Uomini.