Non c’è mai pace nella nostra Federazione quando si parla di premi. Riunioni, contro-riunioni, ancora riunioni… Parole, parole, parole…
“Cari atleti, la tabella ve la siete scelta voi” è questa la risposta che dal 2013 il nostro Presidente oppone, come uno scudo contro una spada, alle osservazioni fatte, di volta in volta, dall’atleta di turno. Lo scarico di responsabilità, chiaramente, scivola sui rappresentanti Atleti quando non sono loro, ogni anno, a stanziare il montepremi, vera ragione del contendere, e quando, soprattutto, non furono loro a prendere il seguente impegno “Riparametrazione e netto incremento dei premi per gli Atleti”.
“Eh ma le risorse Coni sono quello che sono e tutte o quasi vengono finalizzate per l’Olimpiade”. Ecco l’altra vox che si leva dal settimo piano di viale Tiziano.
Davvero le risorse Coni sono così limitate? Davvero la programmazione dei fondi Preparazione Olimpica è perfettamente calibrata sulla mission Tokyo 2020?
Le risposte, osservando la presenza di ben 15 Pesi Leggeri (4 posti) all’interno del Gruppo Olimpico, sono sotto i nostri occhi.
Gli Atleti, lo saprà bene Abbagnale visto negli ultimi giorni tra Trento e Menaggio sono state celebrate più volte le gesta del suo glorioso passato, non dimenticano le promesse dei loro Dirigenti. Ne chiedono solo il rispetto. Memoria da Elefanti, a maggior ragione quando la loro fiducia è stata determinante, per non dire fondamentale, per far nascere un nuovo corso federale. Dopo la vana attesa della riparametrazione dei premi (2013) ora sembra che un’altra promessa “voi portate i risultati così arriveranno sponsor e soldi” (Aiguebelette 2015) possa trasformarsi in battuta da bar.