
Tanti vogatori azzurri alla Red Bull Row, consueto spettacolare appuntamento promozionale che ogni anno, a fine stagione in Svizzera, coinvolge arrivo da tutto il mondo. Una via diversa per presentare il Canottaggio al pubblico, una via vincente. Per la cronaca, l’equipaggio sponsorizzato Di-Bi arriva secondo!
Apprendo, proprio in occasione della sempre più popolare manifestazione elvetica, la notizia del ritiro di un campione olimpico, di uno svizzero di Lucerna che conosce alla perfezione l’Italiano. Meglio di molti Italiani. Mario Gyr è stato l’ultimo capovoga dorato del 4 senza Pesi Leggeri prima del funerale di questa specialità. Estremo, perché come ormai anche i sassi sanno questa specialità è stata immolata da FISA e CIO sull’altare delle pari opportunità dopo Rio de Janeiro. Ultimo capovoga vincente del 4 senza PL: non chiedetemi perché ma più penso alla finale di questa specialità a Rio, più vedo nel serrate di Mario e compagni la determinazione di Chingachgoo, l’ultimo dei Mohicani.
Per i 3 compagni Simon Schürch, Lucas Tramèr e Simon Niepmann il ritiro dopo la gioia brasiliana. Per Mario un anno sabbatico e poi, nel 2018, il Mondiale di Plovdiv in 2 senza. Ora la decisione di appendere definitivamente i remi al chiodo.
Nel 2015, tre anni dopo il nostro ultimo incontro, lo intervistai per lo straordinario esempio di combattività offerto al Mondo del Canottaggio: la vittoria iridata ai Mondiali di Aiguebelette, pochi mesi dopo aver sconfitto un bruttissimo male al rene. Ve la ripropongo perché la sua inesauribile energia può esser davvero contagiosa, sana compagna per le ambizioni di tanti giovani canottieri. CLICCA QUI PER L’INTERVISTA
Buona vita, Mario. Buon lavoro, avvocato Gyr! La Svizzera ti sarà sempre riconoscente per l’oro olimpico, il Canottaggio italiano ricorderà sempre con simpatia un avversario amante del nostro Paese.