“Provo sollievo perché sono state riconosciute la mia buona fede e la mia lealtà. Ho sempre avuto alti valori di correttezza sportiva, con questa sentenza voglio mettere la parola fine a questa triste storia“. Sono queste le parole pronunciate da Niccolò Mornati dopo l’assoluzione, con formula piena, presso il Tribunale Ordinario di Terni.   
Niccolò è una persona totalmente pulita, ora finalmente lo gridano anche tutte le carte. Dopo la sentenza sportiva dell’ottobre 2016, con riduzione della pena da 4 a 2 anni grazie al riconoscimento dell’involontarietà dell’assunzione del famigerato “anastrozolo”, arriva anche il verdetto della giustizia ordinaria. “Il fatto non sussiste”, è riconosciuta l’assunzione inconsapevole del medicinale. Nessuna intenzione di alterare le prestazioni sportive.

Ho perso le tracce di Niccolò. So che si sta realizzando sotto il profilo professionale, con esperienze lavorative di primo piano nel settore del marketing (e non solo), e, dal post di oggi, sono felice di vedere che le cose gli vanno bene pure sul piano affettivo grazie a Francesca. Avevo letto anche dell’attenzione verso progetti sociali: Niccolò segue un importante iniziativa della Fondazione Cannavò e ogni sabato insegna a vogare a decine di donne del carcere di Bollate.

Dignità. “Ho trovato la forza di combattere una guerra che non mi sono scelto”. Le sentenze dicono proprio così ma attenzione,  Niccolò, Arthur Ponsonby, segretario della regina Vittoria, diceva che “quando viene dichiarata una guerra, la prima vittima è la Verità”. Oggi, invece, la Verità ha trionfato.