Cinque barche in specialità olimpica in finale. La metà degli Europei di Glasgow di un mesetto fa, esattamente lo stesso numero dei Mondiali 2017 di Sarasota Bradenton. Meglio di allora, a ben vedere, se contiamo il numero di atleti ed atlete finalisti: doppio leggero maschile, 4 senza e otto maschile si giocheranno, ancora una volta, la medaglia mentre doppio maschile e due senza maschile sono rimpiazzati da 4 di coppia e due senza femminile nello scacchiere di partenza di sabato. Ventuno finalisti anziché 19. Ciò è di grande conforto se consideriamo che questo non è più l’anno post olimpico ma ci avviciniamo a Tokyo.
Tra questi 5 equipaggi, sta meglio chi stava peggio e viceversa? Forse si, se pensiamo al rigenerato 4 senza, oggi pimpante vincitore della sua semifinale, e al 4 di coppia campione d’Europa, oggi secondo nel ripescaggio. Ma le finali saranno, ancora una volta, una partita completamente diversa dove entreranno in gioco qualità nascoste.
Andiamo per ordine e iniziamo quasi dalla fine perché, a partir dall’inizio, ci sarebbe da disperarsi. Il 4 senza (Matteo Castaldo-Fiamme Oro/RYCC Savoia, Bruno Rosetti-CC Aniene, Matteo Lodo-Fiamme Gialle, Marco Di Costanzo-Fiamme Oro) torna farfalla dopo un’estate da bruco.Inappuntabile condotta di gara in una semifinale tenuta in pugno dall’inizio alla fine. Gran Bretagna e Germania sensibilmente staccate, in finale l’Australia potrà difender lo scettro conquistato nel 2017 e sarà la barca da battere: il quadro è completato da Olanda e Romania.
Il doppio leggero (Stefano Oppo-Carabinieri, Pietro Willy Ruta-Fiamme Oro) realizza il miglior tempo. Gara disputata con la solita intelligenza nel gestire in maniera appropriata tutte le energie a disposizione. Irlanda terza dietro al Belgio e sottotono (tattica? ) mentre dall’altra parte la Norvegia vince e passa in finale assieme a Nuova Zelanda e Spagna. Chi riceverà sabato la corona del re (Azou) di Francia?
Il buon passo del 2 senza (Alessandra Patelli-SC Padova, Sara Bertolasi-SC Milano) fa ancora la differenza dopo l’iniziale “macharena” ballata con la Spagna. Italia avanti per buona parte del percorso, poi a vincere (ma pazienza) è l’Irlanda. La finale raggiunta, dopo l’argento in Coppa del Mondo e il bronzo continentale, è un traguardo storico, oltre alla conferma dell’ottimo trend stagionale. In finale, anche con Canada, Nuova Zelanda e Cina, tutto può succedere.
Il 4 di coppia (Filippo Mondelli-Fiamme Gialle/SC Moltrasio, Andrea Panizza-Fiamme Gialle/AS Moto Guzzi, Luca Rambaldi-Fiamme Gialle, Giacomo Gentili-Fiamme Gialle/SC Bissolati) agguanta la finale dopo il secondo posto in un recupero sostanzialmente tranquillo. Mai la Gran Bretagna (a proposito, complimenti WorldRowing per il pronostico!) riesce seriamente a impensierirli. Certo, scoccia un po’ il sorpasso olandese prima dei 1500 ma la risposta, dopo la deludente batteria, c’è ed è importante. Dall’altra parte Australia e Nuova Zelanda cucinano la Lituania.
In finale, nelle specialità non olimpiche, Clara Guerra. La singolista leggera è terza dietro Bielorussia e Francia.
Oggi va riconosciuta anche la qualità espressa dal 4 senza (Veronica Calabrese-Canottieri Gavirate, Aisha Rocek-Carabinieri/SC Lario, Ilaria Broggini-Canottieri Gavirate, Giorgia Pelacchi-SC Lario). Niente finale ma bel carattere messo in evidenza nel confronto con la Cina, promossa assieme a danesi e polacche. Il tentativo di rimonta di Simone Martini, mai domo, non produce frutto ma è comunque apprezzabile.
Dolenti note. Ai quarti il 2 senza (Cesare Gabbia-SC Elpis, Vincenzo Abbagnale-Marina Militare) si scioglie come neve al sole e incassa quasi 20 secondi dal trittico di testa Romania-Gran Bretagna-Bielorussia. Un’enormità, anzi un abisso. Dura mille metri il doppio (Emanuele Fiume-Fiamme Gialle/CC Pro Monopoli, Romano Battisti-Fiamme Gialle). Estonia, Norvegia e Ucraina (eliminata) mostrano una marcia in più e interrompono prematuramente, prima dell’approdo alle semifinali, la strada degli azzurri . Delude anche il doppio leggero (Valentina Rodini-Fiamme Gialle, Federica Cesarini-Fiamme Oro/Gavirate). Il rendimento è ottimo sino ai 1000, poi abbastanza inspiegabilmente il loro motore si spegne: quando il gioco si fa duro, olandesi, neozelandesi e inglesi iniziano a giocare e ci spediscono in finale B. Il 4 di coppia (Ludovica Serafini, Carmela Pappalardo-CC Aniene, Stefania Gobbi-Carabinieri/SC Padova, Chiara Ondoli-CC Aniene) chiude quinto e lontano 13 secondi dalla zona qualificazione. Esce di scena anche Martino Goretti, soltanto quarto nel singolo leggero.