
Grande giornata per i colori azzurri a Poznan in occasione delle prime finali del Mondiale Under 23. Sette medaglie per sette finali. Due ori, un argento e quattro bronzi collocano la Nazionale dei responsabili di settore Spartaco Barbo e Benedetto Vitale provvisoriamente al secondo posto del medagliere. Nemmeno gli Stati Uniti però, forti di quattro ori, possono vantare un numero di metalli così elevato. Sono, infatti, a quota 5. Non aggiungiamo altro, in vista di domani, in omaggio all’italica scaramanzia.

In copertina i 4 di coppia leggeri. Fantastica performance della barca maschile (Riccardo Italiano-SC Esperia, Lorenzo Fontana-SC Menaggio, Niels Torre-SC Viareggio, Neri Muccini-SC Esperia), partita a fari spenti in questo Mondiale ma capace di crescer gradualmente e di offrire il meglio del proprio repertorio proprio nella seconda parte di gara, oggi, piegando le resistenza di irlandesi e americani. La barca femminile (Giulia Mignemi-SC Aetna, Paola Piazzolla-Fiamme Rosse, Allegra Francalacci-SC Firenze, Arianna Noseda-SC Lario) esprime una superiorità schiacciante lungo l’intero percorso, impedendo a Olanda e Francia, relegate entrambe a 5 e 9 secondi, di avvicinarsi. Un destino già scritto dalla concentrazione, dalla forza e dall’assieme delle prime palate. Bravissime.
Nella nuova specialità del 4 con femminile, l’Italia (Giovanna Schettino, Claudia Destefani-CC Aniene, Benedetta Faravelli-SC Esperia, Laura Meriano-SC Garda Salò, Diletta Diverio-timoniere-Cus Torino) non riesce a contrastare il ritmo delle americane ma vince il confronto con la Russia, superata dopo i primi 500 e poi pesantemente staccata negli ultimi 500, grazie a un’intelligente lettura della gara. Meritatissimo argento.
Quattro con (Gustavo Ferrio-CC Saturnia, Jacopo Frigerio-SC Lario, Nunzio Di Colandrea, Antonio Cascone-CN Posillipo, Filippo Wiesenfeld-timoniere-CC Saturnia) e due senza leggero (Giuseppe Di Mare, Raffaele Serio-RYCC Savoia) partono molto forte, mantengono il comando per oltre metà della loro finale ma poi finiscono troppo presto la benzina senza riuscire a esprimere un efficace forcing. Stati Uniti e Nuova Zelanda da una parte, Irlanda e Grecia dall’altra mettono la freccia e sorpassano. Bronzo, come per il 2 senza leggero (anch’esso all’esordio del programma mondiale) di Maria Elena Zerboni e Bianca Laura Pelloni-CC Saturnia, molto attente a non strafare e a controllare senza problemi l’Ungheria. Ciliegina sulla torta, nell’ultima finale del programma azzurro, la bellissima rimonta, ai danni della Grecia, del 2 senza (Andrea Maestrale, Raffaele Giulivo). Davvero una prestazione caparbia: lontani 2 secondi e 6 decimi dal podio, ai 1500 gli atleti della Marina Mlitare cambiano passo e danno il tutto per tutto per una medaglia importantissima.
Domani l’Italia ha altre sette possibilità di medaglia. Doppio maschile, doppi leggeri e 4 di coppia maschile in pole position dopo le vittorie in semifinale. Chanche anche per 4 senza maschile, doppio femminile e la singolista leggera Clara Guerra.