Tre ori, un argento, un bronzo e un quarto posto. Un bottino cospicuo, molto importante per l’Italia ai Giochi del Mediterraneo ma inferiore alle aspettative . Cinque anni fa, a Mersin, tutta la squadra azzurra salì sul podio nelle sette (in quest’edizione non c’è il 2 senza maschile) specialità del programma.
L’Italia resta la nazione con il maggior numero di ori (tre anziché i quattro di Mersin, davanti ai greci con due e ai croati con una) ma, a Castelldefels, la palma di nazione più medagliata va, molto sorprendentemente, alla Grecia, al via di questa competizione anche con ragazzi giovanissimi e alle prime armi in campo internazionale. Sei metalli per il team di Gianni Postiglione, cinque per la squadra di Franco Cattaneo.
Pietro Ruta e Stefano Oppo si confermano padroni assoluti nella specialità del doppio Pesi Leggeri. Dimostrano grande freddezza in una gara in cui, vista l’enorme differenza di valori rispetto agli avversari, quasi tutto avevano da perdere e “solo” l’oro da guadagnare. Pietro e Stefano non la prendono sottogamba e affrontano i 1000 metri con maturità e intelligenza. Niente brutte sorprese contro gli effervescenti, ma a oggi ancora sconosciuti, Nikolaidis (classe 1998) e Marokos (classe 1999).
Diversamente dal nostro doppio PL, Luca Rambaldi doveva aver ragione dell’esperto serbo Marko Marjanovic, Rambo non ha pietà. Vittoria netta e mai in discussione con quasi due secondi di margine, poi con anni luce di ritardo il traguardo è tagliato anche dal greco Kalentsis. Anche Valentina Rodini conquista l’oro in virtù di una magistrale condotta di gara che la porta a vincere con quasi 5 secondi sulla greca Thomais Emmanouilidou. Nulla può Kiri Tontodonati di fronte allo strapotere della greca Aikaterini Nicolaidou, già vicecampionessa mondiale e quarta alle Olimpiadi di Rio.
Dolenti note per doppio maschile e singolo Pesi Leggeri. Romano Battisti e Simone Venier si fanno sorprendere non solo dalla Grecia, vincitrice dei Giochi del Mediterraneo in questa specialità con Ntouskos e Stergiakas, ma addirittura dalla Slovenia di Krebs e Aljancic. Quattro imberbi con poca o pochissima esperienza internazionale a parte Ntouskos reduce da una finale olimpica ma nella punta leggera… Giù dal podio Martino Goretti nella finale di maggior spessore tecnico contro i quotatissimi Radonis, Fraga e Giannaros.