Nel segno di Fabio, il Cavallo alato spicca nuovamente il volo

Ultimi metri. Genova città ospitante, Pra’ infuocata. Galeone bianco avanti dall’inizio, Amalfi a sudare e soffrire alla ricerca di una rimonta dapprima disperata e irrealistica (poco dopo i 1000) e poi, palata dopo palata, sempre più vicina e possibile Così vive, di sussulto in sussulto, la 63a Regata delle Antiche Repubbliche Marinare annualmente svolta sotto egida FICSF e quest’anno, per la prima volta in assoluta, ambientata nella Fascia di Rispetto del campo di regata della Superba. 

Amalfi 2018 come Amalfi 2012? Anche in questo caso la vittoria arriverà al termine di una lunghissima rincorsa ricca di difficoltà? Si, ma oggi, a dar man forte nel momento di maggior difficoltà e a suonare la riscossa, c’è il comune ricordo di Fabio Borgese e la voglia dell’intero equipaggio di dedicargli il Palio del riscatto. In ogni possibile situazione, alla vigilia della competizione, i vogatori e lo staff tecnico parlano dell’atleta amalfitano troppo presto (a soli 34 anni) strappato alla vita. E’, di fatto, quanto accade a Genova nel 2017 quando romperà il digiuno 17 anni dopo l’ultima vittoria e pochi giorni dopo la scomparsa dell’amato nostromo Gianni Lastrico.  A volte le spinte emozionali, al di là dei valori tecnici, possono realmente trasformare un gruppo di persone in una squadra di successo.  “Abbiamo tirato quel remo assieme, grazie Angelo mio”. La dedica di Luigi Proto, a nome anche dei compagni Luigi Lucibello, Luca Parlato, Vincenzo Abbagnale, Emanuele Liuzzi, Mario Paonessa, Giovanni Abagnale, Alberto Bellogrado e Vincenzo Di Palma, è da brividi di commozione.

E così, fortemente voluto, il successo arriva al fotofinish e matura grazie a una miscela di qualità, cuore e rabbia. Il Cavallo alato torna a spiccare il volo. La bruciante delusione per l’ultimo posto di Pisa si trasforma in soddisfazione incredibile.

“La sconfitta è un dono non richiesto: accresce lo spirito comune e forgia l’anima”. Questa frase di Mario Kempes, centravanti dell’Argentina campione del mondo ormai 40 anni fa, per Genova. I padroni di casa, dapprima leader nei Gozzi, perdono la madre di tutte le sfide all’ultimo metro. Onore a Davide Mumolo, Federico Garibaldi, Paolo Perino, Nicolò Bo, Giorgio Casaccia Gibelli, Cesare Gabbia, Enrico Perino, Alex Solari e al timoniere Fabio Siracusa per aver tenuto acceso il sogno della vittoria sino all’ultimo davanti a quella folla. Succede e grande sarà il rammarico di qui ai prossimi giorni ma la consapevolezza di aver creato un equipaggio tornato a esprimersi su livelli eccellenti, come tra fine anni Novanta e inizio anni Duemila, non svanirà.

 

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