Strano titolo, vero? In Italia, poi… Roba da prender per matto. Anche nell’ultima tornata elettorale, una sola donna (Antonella Corazza) candidata in quota Dirigenti (con Giovanni Miccoli). Poi solo e soltanto uomini. Ci sono donne in gamba… Domenica scorsa, per esempio, ne ho vista una, il giudice arbitro internazionale Manola Marinai, e, a mio avviso, sarà perfetta per il ruolo di presidente dei Giudici Arbitri quando nel 2020, a meno di improbabili colpi di scena, andrà a esaurirsi la quindicennale gestione Vitagliano.
Qui, per la precisione, parliamo di figure femminili per portare la propria esperienza all’interno di un Consiglio Federale. Scelte, quindi, da un candidato presidente poiché in loro possa sentirsi rappresentato un ampio gruppo di società. Se guardiamo la storia della nostra Federazione Italiana Canottaggio stento a credere si possa arrivare al 10%. Una Donna scelta per la carica di “consigliere federale”, figurarsi vicepresidente o addirittura presidente! Probabilmente, non ne avremmo neppure una donna in quota Atleti se non lo prevedesse (meglio dire imponesse) il nostro statuto.
In Gran Bretagna, accade l’opposto. Dopo 30 anni, di nuovo un uomo nella posizione di chairman di BritishRowing! Già, perché da domenica, dopo Dianne Ellis e Annamarie Phelps, sulla poltrona di comando si siederà Mark Davies.