Lo conoscevo pochissimo pur essendo stato ligure come me. Credo di averlo visto solo un paio di volte, agli inizi degli anni Duemila, quando ancora il Comitato Regionale della FIC, di cui era consigliere, si trovava ancora in corso Torino e allora ci trovammo, insieme ad altri dirigenti, una sera a cena da Piedigrotta ad assaporare una delle magistrali pizze di Raffaele.
Resto colpito dall’età che aveva Norberto Zannini. A 59 anni, infatti, non è ancora tempo di passare a miglior vita. Pluricampione italiano con la Velocior Spezia 1883, azzurro a Los Angeles 1984. Dallo Sport al Lavoro, con la stessa grande forza, intelligenza e temperamento. Operò per un’azienda specializzata in ingegneria ambientale ed energie rinnovabili che progetta, costruisce e gestisce impianti industriali in Italia ed all’estero. Parallelamente, fece anche parte del Consiglio d’Amministrazione dello Spezia Calcio.
“Il canottaggio per me è stato una bellissima esperienza di vita, che mi ha formato come uomo trasmettendomi valori fondamentali quali la determinazione, la coerenza, l’onestà e la capacità di lavorare in squadra ragionando sempre per obiettivi da non perdere mai di vista e da raggiungere con sacrificio e tenacia”.