
L’amicizia che mi lega alla famiglia Binda, dai tempi di CanottaggioVero, ha fatto subito balzare ai miei occhi qualcosa davvero di inaspettato sabato scorso. La seconda generazione della Di-Bi, molto più che un’azienda da 40 anni sulla cresta dell’onda per la produzione di abbigliamento tecnico (innovazione e tradizione!), ancora ai remi. A Joas Binda, quindi, chiediamo cosa lo ha spinto ad affrontare il doppio misto Master a Torino.
“Ciao Marco grazie di avermi scritto, ebbene si sono io quello al due, morente ma sono io….. Si, guarda, è stato un piacere rimettermi in gioco, ovvio senza nessuna ambizione di successo. Conosco i miei limiti ma la mia socia Violante no invece… Purtroppo per lei mi ha portato un po’ a spasso, abbiamo preso un paio di boe sempre per colpa mia… Ero al 2 ma, avendo giocato la sera prima con mio figlio a SuperMario Bros, credevo di prendere punti se le centravo. Grazie Violante della pazienza! Malgrado tutto, i 5000 metri li abbiamo coperti ed è stato emozionante. Erano 13 anni che non gareggiavo”.
Forse non tutti sanno che dopo aver partecipato ai Mondiali di Gifu, siamo nel gennaio 2006, il venticinquenne Joas si spacca la testa su una transenna, mentre sta sciando, vincendo un giro in elicottero da La Thuile ad Aosta. “In quell’anno, avrei potuto consolidare qualche ambizione ma fui costretto a mollare a causa di stati di emicrania fortissimi durante gli allenamenti”. Joas si concentra esclusivamente sul lavoro in azienda con il padre Leo, la madre Rosangela e il fratello Claudio.
“Volevo partecipare ai Mondiali Master di Varese, comporre un’Ammiraglia coi miei ex compagni di avventura, ma poco prima mi sono ribaltato con una ruspetta lasciandoci sotto la gamba e lacerandomi il tendine d’achille”. Poi il tempo passa e gli anni volano. “Ora che un po’ di progetti aziendali si sono consolidati, ora che due dei tre figli durante il giorno sono a scuola e all’asilo, grazie a mia moglie che con grande pazienza mi appoggia in questa avventura , sto riuscendo a ritagliarmi un oretta per 4 giorni la settimana”.
Joas ci tiene a rimettersi “in semiforma” perchè non vuole farsi scappare i Campionati di Varese. “Per due motivi: uno perchè sono in casa e due perchè con un gruppo di cari amici vogliamo metter su una barca. Dobbiamo decidere bene ancora quale ma una salterà fuori, nomi e barca si sapranno all’ultimo sarà una sorpresa. Dettaglio non da poco: la prima vittoria sarà per noi il peso. A dicembre, la media di tutti noi era un extra di circa 8/9 kg a testa, ma sai che senza obiettivi difficili un canottiere non si mette in gioco. Saro’ in acqua a Pusiano, se Davidino (Magni n.d.r.) vorrà portarmi a spasso”