Trentacinque anni. E’ un compleanno speciale per la “D’Inverno sul Po”, nato come semplice appuntamento di confronto per rompere la monotonia degli allenamenti invernali e diventata, con il passare del tempo, una gemma remiera internazionale. Due giornate importanti, dedicate alle barche corte (sabato) e lunghe (domenica). La partecipazione di 20 club stranieri, chiamati ad affrontare sia un percorso affascinante sia il freddo di metà febbraio. L’otto della Nazionale, medaglia di bronzo ai Mondiali Assoluti di Sarasota, in gara domenica. Ancora la Romania di Antonio Colamonici, in massa francesi, svizzeri, tedeschi e olandesi. Un’organizzazione, firmata Esperia, all’altezza delle migliori aspettative tanto che saranno quasi 3000 gli atleti/gara nell’arco del week end.
Tutto sotto il segno di Carlo Pacciani. L’ultimo, instancabile, “staffettista” (primo “corridore” l’inventore della D’Inverno sul Po: Gian Antonio Romanini), capace di favorire un ulteriore salto di qualità di questa grande manifestazione prima di esser costretto, troppo presto, a passare il testimone per colpa di un male incurabile.