Cinque ori olimpici tra Atene 2004 e Rio de Janeiro 2016, la vittoria al Tour de France 2012, sette affermazioni mondiali e, dal 7 giugno 2015, il record dell’ora dopo aver percorso 54,526 km al velodromo olimpico di Londra. A 37 anni Bradley Wiggins, eccellenza del mondo del Ciclismo, decide di cambiare disciplina sportiva. Per Tokyo 2020, quando sarà ufficialmente entrato negli “anta”, l’obiettivo è gareggiare non più in sella a una bici ma ai remi in barca.
Mesi e mesi di preparazione, con la volontà di raggiungere “i 100 kg, 31 in più di quanto ho vinto il Tour”. Domenica il primo appuntamento ufficiale sempre al velodromo: campionati indoor britannici. Il traguardo tagliato dopo 6 minuti e 21 secondi, un mediocre ventunesimo posto determinato da, come lui stesso lo ha definito, “un errore da scolaretto”. Si ferma dopo aver sentito una chiamata in sottofondo, ritenendo a torto che ci fosse stata una falsa partenza. Lascia andare il manubrio, beffa delle beffe per chi lo ha tenuto con leggiadria lungo migliaia di chilometri di percorsi. A consolarlo, indirettamente, James Cracknell, oro in 4 senza a Sidney 2000 e Atene 2004. “Non si arrenda, per il futuro tragga beneficio dalla defaillance”.