La Federazione Italiana Canottaggio sceglie di premiare Franco Cattaneo quale Tecnico dell’Anno 2017. Libera e rispettabile scelta in considerazione del lavoro svolto e dei risultati ottenuti dal nostro Direttore Tecnico ma, a nostro modo di vedere, anche abbastanza bizzarra. “Premiare Cattaneo significa premiare tutti i tecnici federali”. Pilatesca, autoreferenziale o poco coraggiosa: a voi la scelta. Essendo Franco il vertice dell’organigramma tecnico, è come, ad esempio, se Giosué Vitagliano, presidente della Commissione Direttiva Arbitrale, fosse designato Giudice dell’Anno.
C’era, invece, l’occasione per mettere in luce altri “personaggi chiave” di questa felice annata. A ben vedere, senza pensare subito al “primus inter pares”, tale riconoscimento avrebbe avuto maggior ragione di esser assegnato ad Andrea Coppola, responsabile di una squadra olimpica maschile 5 volte medagliata nelle 7 specialità del programma di Sarasota, o a Giovanni Lepore, responsabile del settore di punta maschile capace di ottenere oro (2 senza), argento (4 senza) e bronzo (otto). Scegliere uno di questi 2 tecnici significava per il Consiglio Federale scompaginare delicati equilibri di sistema? Non lo sappiamo…
Onestamente, la nostra lettura vuol esser ancora diversa e metter sotto la lente d’ingrandimento dell’opinione pubblica l’operato di un altro allenatore, più giovane dei suoi colleghi. Un lavoro che affonda le radici lontano nel tempo. Almeno 3 anni fa, con un grandissimo contributo dal punto di vista tecnico e motivazionale alla rigenerazione del progetto Ammiraglia. Un otto azzurro tornato ai fasti di una decina di anni prima attraverso un percorso non semplice, con la rotazione di uomini e idee, con tanto sudore, chilometri, tempo e, soprattutto, grande forza di volontà. Anche con la generosità di un giovane coach che si è messo a disposizione di team di Atleti diventato, gara dopo gara, un’affiatata Squadra.
Ecco, per questo, non me ne voglia il buon Franco Cattaneo per il quale auspico il conferimento del World Rowing Award a Londra in occasione della prossima conferenza internazionale, il premio di Allenatore dell’Anno lo avrei volentieri visto bene tra le mani di Vittorio Altobelli.