I remi al chiodo per un motivo valido, dedicarsi a tempo pieno a tre A (i figli Achille, Aronne e Atena) della sua vita supportando la quarta (la moglie Anna). Luca Agamennoni, in assenza di supporto della Federazione “ho chiesto di potermi allenare da queste parti, magari con un supervisore, ma mi hanno detto che non è possibile”, deve rinunciare al sogno della sua quinta Olimpiade. Lo spiega in un’intervista al Tirreno.

Per ora, almeno, ma mai dire mai. Adesso è il momento di viver una nuova esperienza, padre a tempo pieno e allenatore al VVF Billi, ma tra un anno, chissà, le cose potrebbero cambiare. L’eventuale sostegno di uno sponsor sarebbe nuova benzina per rimetter in moto la macchina verso Tokyo.
“Ho fatto tutto questo perché per me il Canottaggio è lo sport ideale, perché mi fa volare sull’acqua come se mi librassi nell’aria e mi fa stare immerso nella natura. In fondo remare è come sognare lontani dal mondo che ci circonda”.
Indipendentemente da questo, la sua carriera resta fantastica. L’uomo dell’ultimo minuto, ad Atene 2004 e Pechino 2008: il bronzo nel 4 senza e l’argento nel 4 di coppia sono figli di un contributo in termini di potenza e, soprattutto, personalità che mai il vogatore livornese delle Fiamme Gialle non ha mai negato a nessuno degli equipaggi composti in oltre 20 anni di Canottaggio ad alto livello. Capacità di far gruppo, voglia di andare sempre oltre i propri limiti e non risparmiarsi mai. Per questi e altri motivi, un esempio da seguire, in particolar modo per chi oggi è abituato a volere il risultato subito e magari versando poche gocce di sudore e zero lacrime. Il personaggio lo racconta, al meglio, l’ex compagno Edoardo Verzotti su Storie di Sport (clicca qui)

Immagino i pensieri, i problemi, le necessità da affrontare e superare con da un lato una famiglia in crescita e dall’altro gli impegni agonistici da onorare al meglio. Sempre in discussione, mai sicuro del posto nonostante i risultati acquisiti nel passato. Sempre accompagnato da quella grande energia che ultimamente, a volte, lo spingeva, a casa, a salire sul remoergometro alle 5 del mattino per allenarsi e poi dedicarsi alla famiglia. Grazie Aga, ma se ci ripensi ti aspettiamo a braccia aperte. Forse forse, anche questa volta, l’ultimo minuto deve ancora arrivare…