Ora la FIC non faccia il pesce nel barile

Le lettere trasmesse a CanottaggioMania da Stefano Morosinato e Luca Dell’Elice sulla vicenda Maiori sono la testimonianza del profondo disagio vissuto dalle Società italiane  in occasione del week end dedicato agli accorpati Tricolori in Tipo Regolamentare e Coastal Rowing. Sui social, i molteplici commenti sono forse differenti nella forma, a seconda del grado di arrabbiatura, ma concordi nella sostanza. 
C’è poco da aggiungere… A prescindere dalle trombe d’aria e dai conseguenti danni  causati alle imbarcazioni (e in alcuni casi alle persone), tutti o quasi i partecipanti si sono trovati d’accordo nel definire il Comitato Organizzatore inadeguato, per numero di componenti e per esperienza organizzativa, al difficile compito di curare, nel miglior dei modi, due Campionati Italiani in 3 giorni. Forse, per questa “scommessa” (che nel 2018 non si ripeterà), occorreva puntare su COL di collaudata affidabilità e grande garanzia.

L’aspetto più inquietante, al di là delle pecche evidenziate anche dai nostri lettori, è l’insufficiente attenzione alla questione primaria che sta alla base di ogni manifestazione, sia essa un Tricolore o una regata zonale: la SICUREZZA.

Come è possibile, infatti, che venerdì il primo via alle regate Coastal, in base al programma stilato dalla stessa FIC, fosse alle 14, un’ora prima rispetto a quanto stabilito dall’ordinanza della  Capitaneria di Porto (15-18)?

“Sono convinto e sicuro che faremo di tutto per far godere a tutta l’Italia remiera questo scenario non solo dal punto di vista paesaggistico ma anche organizzativo”. Così parlò (clicca qui) Giuseppe Abbagnale, lo scorso 6 aprile, in occasione della conferenza di presentazione della manifestazione. Al posto del promesso godimento, lo sconforto…

Pensiamo ai pesantissimi costi di trasferta sostenuti da molte Società a cui, oltre all’amarezza per il mancato svolgimento di metà evento, si aggiungono anche i danni alle imbarcazioni.

La Federazione Italiana Canottaggio, per il momento silenziosa, non può chiamarsi fuori e fare il pesce nel barile.  L’Italia remiera, come la chiama il Presidente, si aspetta ora un risarcimento, almeno parziale, del disagio subito.

1 commento su “Ora la FIC non faccia il pesce nel barile”

  1. Marco giusto tre punti per completare l’analisi dell’accaduto:

    – Organizzazione di tre eventi in 2 giorni (verdi pomeriggio, sabato e domenica mattina):
    Fin ora nessuno ha sottolineato che in parallelo al campionato del mare era stata organizzata anche una gara i canoa/Kayak da disputare nel campo di regata preparato per il campionato del mare. Questo di sicuro avrebbe complicato la già difficile situazione di due eventi in uno.

    – Numeri atleti gara e incasso quote iscrizione (solo eventi Costal e Campionato del Mare):
    Il numero di atleti gara per il campionato di Costal e regolamentare è stato di 1572 dei quali 1111 erano Master e 461 Ragazzi/Junior/Senior. Questo si è tradotto in un incasso totale (quote iscrizione) di 26830 euro.
    Ora sarebbe molto interessante capire cosa si farà di tutti questi soldi dal momento che dei due eventi ne è stato disputato solo uno.
    Da solo il Costal Rowing ha prodotto 5560 euro che molto probabilmente (visto che la gara è stata praticamente improvvisata) tale cifra è abbastanza per coprire le spese sostenute per lo svolgimento della manifestazione del Costal. Cosa faranno gli organizzatori con i restanti 21270 euro? Sarebbe opportuno pensare ad un rimborso almeno delle quote d’iscrizione per il campionato del mare.
    Altro aspetto interessante da chiarire è: come mai durante il pomeriggio del Sabato non si è disputata nessuna gara? Dalle ore 14 in poi le condizioni del vento e del mare avrebbero permesso il regolare svolgimento di parte del programma di gare previsto per la mattina (Le previsioni del tempo già dal giovedì davano vento in calo dall’ora di pranzo), come mai non si è fatto nulla?

    – Posizione canottieri Pro-Monopoli:
    Qui vorrei sottolineare (da atleta anche master) che se l’intento era quello di difendere e valorizzare la categoria Master, la decisione di opporsi allo svolgimento delle gare ragazzi, junior e senior non ha di certo aiutato in alcuno modo. Era chiaro che manifestare il proprio disaccordo con la decisione sulle modifiche proposte avrebbe bloccato la possibilità di gareggiare per tutti. Di sicuro in molti (sicuramente la maggioranza visti i numeri degli iscritti) non hanno ritenuto giusta l’esclusione dei Master dal nuovo programma gare, ma coscienziosamente hanno deciso di non bloccare la possibilità di gareggiare per i più giovani. Percorrere la strada del mal comune mezzo gaudio di certo non aiuta a far capire che la categoria master è una realtà in forte crescita e che ha bisogno di un evento dedicato anche per i campionati del mare e non solo per il campionato italiano di categoria, questo darebbe la possibilità a molti appartenenti alle categorie master più giovani di partecipare ad entrambe gli eventi.

    È da sottolineare che la pro-monopoli prendendo la decisione di opporsi alla modifica del programma e quindi di far disputare (almeno teoricamente) I campionati del mare per Ragazzi, Junior e Senior ha automaticamente sollevato l’organizzazione da ogni responsabilità per il mancato svolgimento del trofeo del mare (Vedi posizione del comitato organizzativo). Sarebbe stato impossibile disputare tutte le gare durante la domenica e sarebbe stata un’ulteriore dimostrazione della disastrosa organizzazione e gestione degli eventi. Molto probabilmente questo avrebbe dato modo alle società coinvolte di rivalersi sull’organizzazione in maniera più efficace.

    Si spera che questo possa servire a capire che in futuro sarebbe il caso di cercare di valutare tutte le conseguenze di una decisione guidata da sentimenti di malumore/vendetta maturati a caldo subito dopo una decisione sicuramente ingiusta.

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