La sua ultima gara? Domenica 26 luglio 2009. Mondiale Under 23 a Racice, finale B del 4 di coppia assieme a Bernardo Miccoli, Jacopo Palma e Andrea Messina. Quattro anni prima, sempre con i due vogatori torinesi e con Mattia Boschelli, il capolavoro iridato nella stessa specialità Junior a Brandeburgo. Quarti ai 1500, eccoli pronti a calar la mannaia nell’ordine su Slovenia, Ucraina e, per 43 centesimi, Germania. Quel giorno Bruno e i suoi compagni sconfissero due futuri campioni olimpici: Tim Grohmann (Londra 2012) e Karl Schulze (Rio 2016)
Di fatto, dal 2009, ne perdiamo le tracce per circa 7 anni. Ricordiamo, a proposito di estro, anche il più giovane fratello Matteo ma è un “memento” che risale a stagioni precedenti visto il suo quarto posto nel doppio Junior a Pechino 2007. Decisamente più recente la scoperta, nel 2016, della sua fidanzata: la talentuosa Elisa Santoni, due medaglie olimpiche e cinque mondiali nella Ginnastica ritmica, conosciuta in una palestra a Quiliano durante una stage con le giovanissime ginnaste del presidente Aureliano Pastorelli.
Bruno Rosetti, dunque… Non è mai troppo tardi, tanto meno a 29 anni. Eccolo riprendere un discorso interrotto parecchie stagioni prima con attenzione, generosità e volontà. L’accoglienza dei compagni è ottima, la sintonia pure. Tutte componenti importanti per cercare di riscrivere la storia, anzi due storie.
Guarda caso dal 2006 mancava l’otto azzurro sul podio ai Mondiali Assoluti, anno in cui l’alfiere della Canottieri Ravenna concludeva la sua esperienza internazionale da Junior con un sesto posto in singolo. Varie peripezie hanno tenuto lontano lui e l’Ammiraglia dalla gloria, insieme l’hanno ritrovata potendo contare preziosi compagni di viaggio. A ben vedere, sembra proprio che Bruno avesse avuto bisogno dell’otto per rinascere agonisticamente e, riconosciute le indubbie qualità del vogatore ravennate, viceversa!