Donne sul tetto del mondo nel quadruplo leggero, Maurogiovanni primo nel medagliere

E’ il settore femminile a far sventolare il tricolore sul pennone più alto del podio del Mondiale di Sarasota-Bradenton. Magistrale prestazione per i 4 di coppia Pesi Leggeri, la nota più lieta di questa serata dedicata alle specialità non olimpiche in cui l’Italia conquista anche un argento con il 2 senza Pesi Leggeri, sfiora per 50 centesimi il bronzo con il quadruplo leggero maschile  mentre il 2 con non va oltre il quinto posto. 

Copertina, dunque, per le eccezionali Asja Maregotto, Paola Piazzolla, Federica Cesarini e Giovanna Schettino, padrone assolute di una finale che le vede dapprima scalzare le cinesi e poi mantenere la loro leadership nonostante gli attacchi dell’Australia, sfiancata negli ultimi 500 metri con un ultimo importante rinforzo. Nella giornata in cui salutiamo le determinate Stefania Gobbi e Kiri Tontodonati, quarte e per non molto fuori dalla finale, il loro successo è un bel segnale per le future speranze del Canottaggio femminile.

Dopo il  titolo mondiale Under 23, Alfonso Scalzone e Giuseppe Di Mare brillano anche a livello assoluto. Il loro 2 senza leggero sfila, nel finale, i brasiliani e taglia il traguardo dopo il Brasile. A proposito, complimenti ad Antonio Maurogiovanni, oggi in testa al medagliere grazie anche all’affermazione del singolista. Il 4 di coppia leggero di Matteo Mulas, Catello Amarante, Martino Goretti e Andrea Micheletti non riesce a schiodarsi dalla quarta posizione. Francia, Gran Bretagna e Grecia si contendono l’oro, senza che gli azzurri riescano a inserirsi. Peccato per l’esiguo distacco, circa mezzo secondo, incassato dalla barca ellenica. Prova deludente del 2 con: Vincenzo Abbagnale e Jacopo Mancini, con al timone Riccardo Zoppini, sono quinti, ma lontani ben 10 secondi dal podio. Davvero troppi.

Brividi dal doppio di Filippo Mondelli e Luca Rambaldi. Primi per 1500 metri, gli azzurri accusano la fatica nell’ultimo parziale dove vengono superati da Polonia e Norvegia. La Svizzera recupera quasi 4 secondo e mezzo ma fortunatamente non basta per l’aggancio.

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