
Due senza, quattro senza e doppio Pesi Leggeri avanzano come treni verso le rispettive finali a Sarasota-Bradenton. Successi mai in discussione, ottenuti con un’efficace distribuzione delle proprie energie lungo i percorsi. Tre conferme significative dell’ottimo lavoro svolto durante l’anno e di una crescente forza, contrastata con notevole difficoltà dai loro avversari.
Matteo Lodo e Giuseppe Vicino vanno al risparmio nei primi 1000 metri e poi il loro rendimento cresce gradualmente con il sorpasso ai danni prima della Serbia e poi della Nuova Zelanda. Vittoria importantissima, messaggio lanciato alla Croazia dei fratelli Sinkovic, nettamente vincitori dell’altra semifinale su Gran Bretagna e Francia, in vista di sabato.

Il 4 senza (Marco Di Costanzo, Giovanni Abagnale, Matteo Castaldo, Domenico Montrone) lascia sfogare l’Olanda, superandola dopo metà gara, ma quel che più ci interessa sono i 2000 metri interamente trascorsi davanti alla Gran Bretagna. L’Australia, opposta alle più mansuete Danimarca e Germania, svolge bene il compitino.

La sorprendente Cina è la lepre del doppio leggero di Pietro Ruta e Stefano Oppo. Mille metri di gloria, prima di lasciare spazio all’azione degli azzurri che comunque già a metà gara godevano di un vantaggio siderale rispetto al Belgio e agli altri concorrenti. Come da copione, passa il turno anche la Francia, trascinandosi in finale anche Polonia e Germania.
Matteo Mulas, Catello Amarante, Martino Goretti e Andrea Micheletti promuovono in finale il loro 4 di coppia leggero, secondo soltanto alla Francia. Applausi anche per la singolista Anila Hoxha, approdata in finale nel Para-Rowing al termine del recupero.
Disco rosso per il 4 di coppia. Romano Battisti, Andrea Panizza, Giacomo Gentili ed Emanuele Fiume non riescono mai entrare in gara terminando la loro semifinale al sesto posto. Il generoso impegno non basta al doppio leggero di Allegra Francalacci e Valentina Rodini, quinte come la singolista leggera Clara Guerra.
Foto Mimmo Perna