“Di notte, più del canto dei grilli, mi impressiona il silenzio di milioni di formiche che ascoltano”. Lo dice Tudor Vasiliu. Stefano Oppo è decisamente più formica che grillo. Attitudine laboriosa, propensione al sacrificio. Probabilmente, se lo conoscesse, il poeta rumeno sopra citato ne rimarrebbe incantato. Si, perché il vogatore preferisce far parlare i suoi remi. Non lo spaventò, nel 2010, lasciare la sua Oristano per approdare al College di Piediluco. Lontano da casa allora, lontano da casa oggi eppur il contatto con una famiglia attenta ai suoi bisogni è continuo.

Stefano e il 4 senza. Stefano e quel centesimo di vantaggio sulla Romania che agli Europei Junior del 2012 permise a lui e ai suoi compagni di esultare per il primo titolo mondiale. Stefano e i successo ottenuto all’esordio da “leggero” a Linz nel 2013 chiudendo negli ultimi 500 metri la bocca a una baldanzosa Gran Bretagna. Stefano e la strada percorsa a bordo di un 4 senza PL formato diesel. Dall’ultimo posto in finale B (Amsterdam 2014) alla riconquista della finale A (Aiguebelette 2015) arrivando a un’Olimpiade da protagonista. Vittoria in semifinale e che rabbia, poi, per quella malefica Francia, scappata via negli ultimi 1000 metri verso il bronzo.
La FISA lo sbarca, con l’eliminazione dell’amata specialità dal programma olimpico? Eccolo, a capo chino, buttarsi sul doppio. Stefano e Pietro Ruta, il prodiere e il capovoga dell’equipaggio che a Rio sfiorò il colpaccio. Alzi la mano chi si aspettava, anche soltanto pochi mesi prima, di vederli, assieme agli amici Martino Goretti e Livio La Padula, tra i pretendenti al podio brasiliano?
La premiata ditta non si risparmia. Dalla punta alla coppia, giocoforza in ragione delle nuove direttive FISA-CIO, e i primi risultati sono altamente confortanti. E’ vero, la Francia è ancora un gradino sopra tutti ma Stefano e Pietro, abilmente, hanno scalzato a Lucerna, in Coppa del Mondo, gli irlandesi dopo averne subito l’azione agli Europei. Bronzo, argento e… poi ancora tanto lavoro verso Sarasota-Bradenton.
Testa bassa, ma tanta cura dei dettagli in questi due mesi. L’Italia c’è ma non si sente. E’ la formica declamata da Vasiliu. Così verso Sarasota, là dove non mancherà la bandiera dei 4 Mori, Stefano e Pietro preferiscono lasciare gli altri, i grilli, sotto i riflettori dei pronostici. E occhio, cari grilli, perché, di canto in canto, le amare sorprese sono sempre dietro l’angolo.
Stefano Oppo è il canottiere azzurro più amato da Instagram con 30.900 followers. Complimenti!