Junior: Italia in ombra a Trakai, la salva il solito 4 con

Il 4 con Junior campione del mondo 2017

Due medaglie, come a Krefeld ma migliore nel colore. Una finale in più, sette contro sei. Da questo punto di vista, i risultati azzurri ai Mondiali Junior raccontano una squadra in leggera crescita rispetto agli Europei.
Già, ma comunque la si voglia guardare resta un’Italia anemica, lontana parente di quel team capace negli ultimi anni di far razzia di titoli e medaglie iridate. Passi indietro evidenti: nel giro di un anno, scivoliamo dal primo al settimo posto del medagliere.  Usciamo dall’èlite delle potenze remiere giovanili, veniamo sorpassati da nazioni che nel Canottaggio Junior, a livello federale, investono meno della metà delle nostre risorse.  Risultati che fanno il paio con una deludente Coupe de la Jeunesse, conclusa dall’Italia senza neppure vincere una finale. Impressiona, soprattutto, la crisi del settore femminile: dall’en plein (5 medaglie e 2 ori) di Rotterdam allo 0 di oggi.

Ci salva il 4 con, ancora una volta dobbiamo aggrapparci alla meno nobile delle specialità di Punta (9 iscritti contro i 21 del 4 senza)… Ci salva, un po’ come accadeva diverse volte negli anni Ottanta, il CN Stabia.  I campani Leonardo Apuzzo, Aniello Di Ruocco e Aniello Sabbatino, assieme al fiorentino Federico Dini e al timoniere varesino Riccardo Zoppini, realizzano un capolavoro. Passeggiano nei primi 500 metri, marciano sino ai 1000, corrono sino ai 1500 e poi provano la gioia del volo atterrando al traguardo con 3 secondi di vantaggio sulla Svizzera. Prevale più il dispiacere per il mancato argento (sfuggito per soli 17 centesimi) nelle dichiarazioni post gara dei ragazzi del 4 di coppia ma il bronzo resta comunque un risultato di qualità. Leonardo Radice Karoschitz (RCC Cerea), Nunzio Di Colandrea (Ilva Bagnoli), Gabriele D’Alfonsi (Fiamme Gialle) e Danilo Amalfitano (RYC Savoia) lottano ad armi pari con gli inglesi, la Svizzera conferma il suo ottimo valore dopo aver vinto la semifinale proprio davanti agli azzurri. Rossocrociati campioni del mondo.

Peccato per il 4 senza. Serio, Zenna, Scolari e Bertone non portano a compimento il percorso di crescita evidenziato durante il Mondiale e chiudono al sesto posto una finale dominata da Gran Bretagna (oro) e Nuova Zelanda (argento). L’otto azzurro non è lontano dai migliori ma non riesce mai a inserirsi tra i primi 4: la Russia scappa via ma si fa riacchiappare, restano Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna a giocarsi il successo. Alla fine esultano i tedeschi e l’Italia resta 6 secondi lontana dai bronzei britannici. Troppi.

Il doppio femminile Mignemi-Crosio chiude quarto. Risultato inferiore alle aspettative e figlio del calo di rendimento nel terzo parziale di gara: qui tedesche, inglese e canadesi sfuggono al nostro controllo.  Aggressivo e senza paura il 2 senza femminile di Tonioli e Meriano. Buona condotta di gara per 1500 metri, ma gli sforzi profusi per rimanere vicini a Romania e Grecia sono pagati a caro prezzo. Quinte, con doppio sorpasso nell’ultimo quarto di gara a opera di Germania e Lituania. Così l’otto femminile, davanti soltanto alla Cina in finale ma a queste ragazze, dopo la straordinaria impresa di ieri, davvero non si poteva chieder di più.

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