Tutt’altra musica rispetto agli Europei. E’ presto per parlare di ambizioni, soprattutto in una categoria dove ci sono poche occasioni di confronto, ma l’avvio della squadra Junior, al Mondiale Junior, è assolutamente confortante. Il lavoro, il lungo raduno preparatorio, paga. Due barche (4 con e otto maschile) promosse in finale, tre (4 di coppia maschile e femminile, 2 senza femminile) in semifinale, due (i doppi) ai quarti. Sette barche superano subito l’ostacolo delle batterie, due (i singolisti) approdano ai quarti dopo i recuperi che attendono anche 2 e 4 senza maschili, 4 senza e otto femminili.
Qualche osservazione a margine. Dini, Sabbatini, Di Rocco e Apuzzo (tim. Zoppini) spingono l’Italia verso il miglior tempo nelle qualificazioni del 4 con. Non ottiene l’immediato accesso alla semifinale (passava solo il primo) ma ben figura anche il 4 senza maschile (Serio, Zenna, Scolari, Bertone) lottando alla pari, sino alla fine, contro un’ottima Romania. Quarto tempo di tutte e 4 le batterie. Mille metri ad alta intensità non sono sufficienti a De Boni, Barelli, Marzocchi e Alfano per sopravanzare Romania e Stati Uniti. Occorre, anche per il 4 senza femminile, una prova supplementare per entrare in semifinale. Anche per i 2 senza maschili occorreva vincere per guadagnare subito terreno al Mondiale. Fasoli e Comini trovano la strada sbarrata da una Nuova Zelanda in grande spolvero. Secondi, come Tonoli e Meriano (dietro la Grecia), ma per le ragazze questo risultato vuol dire immediata promozione.
Bene l’Ammiraglia maschile, subito propositiva in avvio di gara e poi brava a conservare la seconda posizione dietro la Gran Bretagna. Dall’altra parte, Germania, Stati Uniti e Russia lottano sul filo dei decimi e appaiono tutte e tre, con i russi però ancora ai recuperi, serie pretendenti al podio. L’Ammiraglia femminile, invece, non appare mai in grado di competere alla pari con Romania, Cina e Bielorussia. Ora come ora, considerando anche la presenza nel recupero di Australia (oggi battuta), Russia e Stati Uniti, la finale appare una chimera.
L’Italia del 4 di coppia, con gli Junior Amalfitano, Radice, D’Alfonsi e Di Colandrea, vince all’esordio. E’ la più lenta delle tre batterie ma è soprattutto un importante segnale lanciato, in primis, a Germania e Svizzera. Il terzo posto è sufficiente anche alle compagne Tanghetti, Costa, Pagnoncelli e Martinelli per passare il turno. Vincono molto bene Crosio e Mignemi nel doppio femminile, avanzando assieme a Gaione e Molinari (secondi nel doppio maschile). Per loro, come per i i singolisti Torre e Kushnir, la strada verso la gloria è più lunga e procederà attraverso i quarti di finale.