“Corsi e ricorsi storici”. Roba da far impallidire Giambattista Vico. Da mesi, la Canoa italiana scorre tra fiumi di carte bollate. Dall’assemblea “con giallo” di ottobre alle elezioni sotto l’ombrellone.
Si torna così domenica alle urne dopo il verdetto della Corte Federale d’Appello arrivato a primavera inoltrata. “Il Collegio, confermata la riunione dei ricorsi in appello dei signori Antonio Rossi e Daniele Scarpa, li accoglie – nei sensi precisati in motivazione – e conseguentemente annulla integralmente tutti gli atti relativi alle operazioni elettorali della FICK svoltesi a Ostia in data 22 ottobre 2016, ivi incluse le delibere della Assemblea Generale e la proclamazione del presidente dottor Luciano Buonfiglio, e compensa integralmente fra le parti le spese di lite”. Non ci interessa entrare nel merito dei ricorsi, è sufficiente la breve sintesi della sentenza.
Cinque avversari per Buonfiglio, sul trono della Federcanoa dal febbraio 2015 quando pose fine ai 20 anni di presidenza Conforti. Tra loro, due campioni olimpici, Daniele Scarpa e Antonio Rossi. Proprio il campione di Lecco, tre ori, un argento e un bronzo tra Barcellona 1992 e Atene 2004, risulta esser il più accreditato dei candidati all’eventuale successione. Riparte dalle 1850 preferenze (40%) di ottobre, ma questa volta la sua campagna appare molto più incisiva ed alcune Regioni, in blocco, sembrano decise a sposare la sua candidatura dopo aver, in passato, appoggiato il presidente uscente.
Partecipazione, condivisione, attenzione e trasparenza al centro del programma di Antonio Rossi. “E’ il mio programma per tornare a vincere con voi” spiega nell’incipit, potendo mettere a disposizione non solo una carriera agonistica di grandi successi (portabandiera Italia a Pechino 2008) ma anche esperienze dirigenziali importanti. Oggi è assessore regionale allo Sport in Lombardia, in passato ha fatto anche parte del Consiglio Nazionale del Coni. “La mia decisione di ricandidarmi è scaturita dalle sollecitazioni che mi continuano a pervenire da tanti di voi, che sentono la necessità di un radicale cambiamento nella gestione federale della nostra federazione”
Per Buonfiglio, “il filo conduttore sono le società sportive”, per le quali prevede “maggiori interventi economici”. Quella che sta per concludersi è la sua sesta campagna elettorale. Nel dicembre 2007, la maggioranza dei consiglieri si dimise facendo cadere il Presidente che, qualche mese dopo, ebbe comunque gioco facile nel ripresentarsi davanti alle Società e riottenere una fiducia superiore al 60%. Gli servirà almeno il 55% dei consensi domenica prossima ma, a differenza di 10 mesi fa, le schede bianche e nulle questa volta verranno regolarmente conteggiate. “Qualcuno la volta scorsa avevo detto che ero anziano e dovevo farmi da parte e si candidarono in 3. Adesso mi sfideranno in 5 e quindi vuol dire che sono ancora più forte”. Certamente gli appoggi illustri non gli mancano, tra gli altri Buonfiglio vanta anche quello di Giuseppe Abbagnale.