Bruno e la sua prima volta da Tecnico. “Mai capitato di commuovermi per una gara”

Ancora un focus sui Mondiali Under 23. Vogliamo tornare a Plovdiv e riguardare l’evento con gli occhi di Bruno Mascarenhas. E’ significativo capire cosa si prova stando ora… dall’altra parte, quella del Tecnico, dopo aver vissuto molti anni da protagonista come Atleta. Quasi 15, con il bronzo nel 4 senza Pesi Leggeri ad Atene e sei medaglie (4 in specialità olimpica) ai Mondiali: ecco ora il “portoghese con il core de Roma” (così lo ribattezzarono in Grecia) con i panni dell’allenatore in Bulgaria come collaboratore del caposettore Spartaco Barbo. 

“Esperienza magnifica, straordinaria… Sinceramente non me l’aspettavo così. Sentire 5 volte l’inno e pensare, anche se minimamente, di aver contributo a questo successo è meraviglioso. Gruppo di allenatori davvero speciale, mi hanno da subito fatto sentire a mio agio. Il caposettore Spartaco Barbo è uomo e professionista davvero in gamba. Mi ha insegnato veramente tanto e mi ha messo alla prova.

Sono partito umilmente per affrontare questo nuovo ruolo, trovandomi molto bene con i colleghi. Marco Russo, attento a ogni dettaglio relativo alla messa a punto della barca. Con Gaetano Iannuzzi, cresciuti agonisticamente insieme negli stessi quadrienni, parliamo proprio la stessa lingua. Toio Scrocchi, allenatore ben voluto e rispettato da tutti gli atleti. Grandissimo lavoro, ripeto, con lo staff tecnico impegnato in raduno ogni giorno dalle 5:30 alle 23.

Spartaco ha pensato bene di affidarmi il 4 senza PL, barca con grande tradizione di risultati ai Mondiali Under 23. Siamo arrivati a Plovdiv e abbiamo affrontato una exibition race non pienamente soddisfacente. Ci siamo confrontati, anche con il caposettore, e negli ultimi giorni abbiamo cercato di migliorare tutti gli aspetti possibili. La finale è stata davvero straordinaria. Giovanni Ficarra, Sebastiano Galoforo, Alberto Di Seyssel e Riccardo Italiano sono stati davvero eccezionali.  

La team manager, il Presidente, i Consiglieri… Tutti fantastici: ho preso anche coscienza di come la nostra organizzazione goda di attenzione, rispetto e direi pure ammirazione all’estero.  Da Sofia siamo arrivati a Monaco e qui, la squadra si è divisa, ognuno per la propria destinazione. Qui, ragazzi e ragazze si sono salutati in maniera calorosa, con il dispiacere di non vedersi più con la stessa continuità. Uno dei momenti più belli della nostra trasferta.

Devo dire che mi sono anche commosso, per la prima volta nella mia vita da sportivo… Pensandoci bene non mi era mai capitato prima né per la medaglia olimpica, né per quelle mondiali”. 

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