Quattro con, quattro di coppia Pesi Leggeri femminile e 2 senza Pesi Leggeri. L’Italia si tinge tre volte d’oro a Plovdiv nella prima giornata delle finali Under 23. Tre gare di grande valore, tre successi larghi e perentori, ai quali si aggiungono i quinti posti del 4 di coppia Pesi Leggeri maschile e del 4 senza femminile.
Mille metri fianco a fianco con australiani, inglesi e statunitensi, ma quando accelerano non ce n’è per nessuno. Perfetto assieme. Andrea Maestrale, Niccolò Pagani, Raffaele Giulivo e Leonardo Pietra Caprina (tim. Enrico D’Aniello) fanno la differenza proprio tra i 1000 e i 1500 metri, guadagnando un vantaggio importante e ottimamente gestito nella parte finale del percorso. La Gran Bretagna, seconda, incassa oltre due secondi e mezzo. Va comunque detto che il titolo mondiale in questa specialità, la meno blasonata (7 iscritti) del settore di Punta maschile, non controbilancia il flop degli altri pezzi della flotta azzurra. Né il 2 senza, né il 4 senza, né l’otto, infatti, raggiungono l’obiettivo minimo della finale e soprattutto in queste ultime due specialità sarebbe stato molto probante confrontarsi con le nazioni Big.
Nel 4 di coppia leggero femminile, l’Italia fa “ciao ciao” con la mano alle avversarie poco dopo i 500. A metà gara, sono addirittura 4 i secondi di vantaggio sull’Olanda, ultima a contender in maniera a dir poco flebile il titolo alle azzurre. Quattro comodissimi cuscini su cui dormire sonni tranquillissimi per Asja Maregotto, Paola Piazzolla, Valentina Rodini e Giovanna Schettino. Ma parliamo di ragazze mature e di carattere, ragazze incontentabili che non si limitano a controllare le avversarie ma attaccano andando a vincere con 6 secondi di vantaggio. In nessuno dei 4 parziali di gara, le avversarie sono riuscite a far meglio di loro. Chapeau!
Il terzo titolo arriva da Alfonso Scalzone e Giuseppe Di Mare. Il 2 senza Pesi Leggeri, già eccezionale in batteria, questa volta fa il gatto con i topi Turchia e Irlanda. Mille metri sottotraccia prima di riemergere e mangiarsi gli avversari stravincendo all’arrivo con oltre secondi e mezzo sui turchi e quasi cinque sugli irlandesi. Bravissimi e, in particolare, bravo Peppe Di Mare che in una notte di 3 anni fa mi scrisse una lettera (clicca qui) dicendo di volerla finire qui con il Canottaggio. Un problema risolto, per fortuna, altrimenti oggi non avrebbe potuto gioire.
Dal 4 senza femminile, unica gara azzurra di respiro olimpico in questo pomeriggio, ci si aspettava di più. Ludovica Serafini, Giorgia Pelacchi, Aisha Rocek e Carmela Pappalardo chiudono quinte, parecchio lontane dal podio occupato da Olanda, Romania e Germania. Maluccio anche il 4 di coppia leggero maschile. Andrea Cattermol, Dimitri Morselli, Leonardo Bava e Marcello Caldonazzo viaggiano per tre quarti di percorso nelle retrovie, riuscendo ad avere ragione solo della Francia. Il bronzo, andato all’Irlanda, è lontano 4 secondi.