Altalena Henley: su il 4 senza, giù 2 senza e doppio

Il 4 senza finalista a Henley (foto Perna)

Domenico Montrone, Matteo Castaldo, Giovanni Abagnale e Marco Di Costanzo si (e ci) regalano una domenica da “red carpet” a Henley.  Nella loro prima uscita ufficiale, la semifinale della Stewards’ Challenge Cup, gli azzurri domano il rognoso misto Leander Club & Griffen B.C. Gli inglesi, mai domi, si fanno sotto a più riprese ma l’Italia, protagonista di una convincente parte centrale di gara, risponde sempre a tono e tira fuori artigli e carattere negli ultimi 250 metri. Due terzi di barca di vantaggio, quanto basta per poter esultare all’arrivo. La finale, obiettivo minimo, c’è dopo una perfetta rottura del ghiaccio contro un avversario già rodato dal primo turno vinto contro i francesi.  E domani, il clou, contro il misto Leander Club&Molesey che dalla sua avrà il pubblico e gli azzurri faranno di tutto per rovinar loro la festa. 

Clamorosa eliminazione per il 2 senza di Giuseppe Vicino e Matteo Lodo. I fratelli Onfroy, reduci da un’Olimpiade disastrosa in 4 senza (nel 2015, per la cronaca, un’avvilente estate a bordo dell’Ammiraglia), stanno affrontando l’anno post olimpico in questa specialità. Oro in Coppa del Mondo a Poznan, d’accordo, ma agli Europei, contro gli azzurri, non avevano proprio toccato palla… I francesi, a Racice, “scortarono” Peppe e Matteo, mattatori assoluti, verso il traguardo, tagliandolo con oltre tre secondi di distacco. Diversamente, a Henley, succede l’incredibile e assistiamo, impotenti, al ribaltamento dei rapporti di forza. All’arrivo, l’Italia è costretta a incassare quasi 4, pesantissime, lunghezze di svantaggio. La Silver Goblets & Nickalls’ Challenge Cup fugge così via.

Nulla possono nemmeno i coraggiosi Pietro Ruta e Stefano Oppo. Due successi, tra i quali il derby azzurro con i “pesanti” Rambaldi e Mondelli”, prima dello stop contro i campioni mondiali e olimpici della loro categoria. C’è, comunque, la consapevolezza di aver dato tutto e reso dura la vita a Houin e Azou anche se, alla fine, a sorridere sono proprio i francesi.

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