Trovo molto interessanti le parole dei giovani compagni di barca Tom Ransley. “Quando Tom ha un’opinione su qualcosa tutti lo ascoltano. Non è una cosa naturale per lui, ma è davvero il leader della barca” dice Adam Neill. Campione olimpico a Rio de Janeiro 2016, due volte iridato nell’Ammiraglia. A 32 anni, Tom ricopre il delicato (e riconosciuto) compito di favorire l’inserimento dei giovani all’interno della rinnovata, per non dire rinnovatissima, squadra della Gran Bretagna. A ottobre, un incidente negli Stati Uniti: a San Francisco, si rompe la clavicola mentre sta correndo in collina. Il suo rientro in squadra è abbastanza rapido. A Belgrado, in occasione della prima prova di Coppa del Mondo il nuovo otto GBR delude un po’, spiazzato dalla rimonta dell’Olanda, e Tom cosa dice ai compagni? “Ci ha detto di non preoccuparci, che è normale viaggiare così a maggio – prosegue Neill – Anzi, ci ha proprio comunicato di esser contento perché è stata una delle sue migliori gare di inizio stagione”. E cosa dice Ransley prima di Racice? “Potremo vincere oppure no, ma indipendentemente dal risultato dobbiamo assicurarci di aver espresso il massimo della nostra attuale condizione. Non avere rimpianti, ben sapendo che questa è una stagione lunga”.
Agli Europei l’otto della Gran Bretagna scivola ancora più indietro. Quinto. L’esperto Tom insiste. “E’ un nuovo progetto e una sfida diversa, quella che sto vivendo con nuovi volti della Nazionale ed è ciò che volevo quando sono tornato. Toyko sarà più veloce di Rio, lo so bene: quel che dico ai ragazzi che è importante rimanere calmi e rispettare le tappe del progetto. E’ un ciclo di quattro anni, i risultati potranno anche non arrivare subito ma lavorando in questa direzione prima o poi li otterremo”.