144. Non è il prefisso telefonico che in passato diede particolari soddisfazioni a un gran numero di italiani ma quello delle preferenze che incoronano Giuseppe Abbagnale Presidente della Federazione Italiana Canottaggio per il quadriennio 2017-2020.
Sono le Società a far pendere in maniera decisa l’ago della bilancia a favore del bicampione olimpico di Castellammare di Stabia. Si, proprio loro, perché Giovanni Miccoli, l’avversario già vicepresidente FIC tra il 2009 e il 2012, si ferma a 89 nel mare magnum del grande equilibrio regnante nel gradimento di Atleti e Tecnici.
Il 61,80% pro Abbagnale è una percentuale più bassa rispetto a quanto previsto da CanottaggioMania (tra il 65 e il 70, facciamo 67,5). Questo, evidentemente, perché Giovanni Miccoli, soprattutto nelle ultime due settimane, ha lavorato bene in fase di persuasione degli elettori indecisi: in tal senso, l’annuncio di Postiglione ha spostato sicuramente qualcosa. E la seconda ragione, la dice lunga sul clima di serenità della nostra Federazione, perché qualcuno si è affrettato prima a garantire il voto all’attuale Presidente e poi ha fatto cosa diversa nell’urna.
La crescita di preferenze, da 129 (2012) a 144 (2016) proprio al netto della inevitabile perdita di consenso tra Atleti e Tecnici, significa che le Società riconoscono il buon lavoro fatto da Abbagnale. In primis, i risultati soddisfacenti del Progetto Azzurro, ma evidentemente non solo quello. Miccoli, a mio avviso in leggero vantaggio nelle regioni del Nord, paga chiaramente il fatto di non aver attecchito al Centro e al Sud. Dalla Toscana in giù, isole comprese, ha avuto sicuramente pochi voti. Ora vediamo quale Consiglio consegnerà l’Assemblea al riconfermato Presidente.