Ormai siamo a meno di 48 ore dalle elezioni. Atleti, Tecnici e Dirigenti sceglieranno domenica all’Holiday Inn di Roma il Consiglio Federale del quadriennio 2017-2020. Un momento importante di vita federale caratterizzato anche dall’intervento di personaggi influenti del mondo della politica sportiva, attraverso telefonate e messaggi più o meno accorati.
Sembra esistere una vera e propria squadra, esterna alla famiglia del Canottaggio italiano, che si muove a sostegno della rielezione dell’attuale Presidente usando la propria influenza nei confronti delle nostre Società.
Qualcuno penserà che è normale, che succede sempre così… Io aggiungo anche che lo trovo pure lecito in una campagna elettorale. Quando però si parla di Giuseppe Abbagnale, prima campione e poi politico, è allo stesso modo opportuno sorprendersi. C’era infatti da aspettarsi che almeno questa volta la battaglia si svolgesse interamente ed esclusivamente nel nostro campo.
E’ vero che per vincere, spesso e volentieri, serve fare lobby ma, mai come in questo caso, si poteva dimostrare che l’attuale Federazione, concepita nell’autunno 2012 all’interno del salotto di un influente circolo romano e poi cullata successivamente in caserma, avrebbe preso una direzione diversa.
Proprio per questo, stante anche la situazione di vantaggio, mi domando se era proprio così necessario ricorrere a certi “amici”, fuori dall’ambiente federale, per far presa sulla parte incerta dell’elettorato. Proprio in ragione di questo, caro Peppe, ti chiedo se ne valeva davvero così tanto la pena.